Il paganesimo sta vivendo una rinascita globale, con sempre più persone che cercano di riconnettersi con la natura e le antiche tradizioni. Sebbene città come New Orleans negli Stati Uniti, Edimburgo in Scozia e Drogheda in Irlanda abbiano commercializzato i loro festival pagani, esistono ancora luoghi in cui queste celebrazioni si svolgono nella loro forma originaria. Qui, i rituali sono tramandati come segreti locali di generazione in generazione, mantenendo intatto il loro spirito autentico.
Questi festival affondano le radici in tradizioni pre-cristiane, conservando costumi e rituali che celebrano i cicli della natura e il legame con il mondo spirituale. Sebbene i principali festival pagani, come Mabon e Yule, siano i più noti, ci sono molte celebrazioni meno conosciute che offrono un’immersione nella cultura locale e un’opportunità unica di esplorare il mondo del paganesimo.
Uno dei festival più antichi della Scozia, la Processione del Burryman, si svolge ogni anno a South Queensferry il secondo venerdì di agosto. Qui, un uomo coperto interamente di teste di bardana spinose, con una corona di fiori, cammina lentamente per le strade del villaggio accompagnato da suonatori di cornamusa e campanari. Questa tradizione risale a oltre 900 anni fa, con il primo documento ufficiale che ne attesta l’esistenza datato 1687.
L’origine del Burryman è avvolta nel mistero, ma si ritiene che rappresenti una versione scozzese del Green Man, uno spirito della natura simbolo di fertilità e rinascita, capace di allontanare gli spiriti maligni. Solo un uomo nato a South Queensferry può rivestire questo ruolo, considerato un grande onore. Prima dell’evento, il prescelto raccoglie migliaia di bardane che verranno applicate al suo costume. Durante la processione, che dura circa nove ore, i residenti offrono al Burryman whisky e denaro, sperando che porti loro fortuna.
Celebrata nel villaggio dei Pirenei di Prats-de-Mollo-la-Preste, questa festa simboleggia l’eterno conflitto tra uomo e natura. La tradizione, che risale a riti di culto pre-cristiani dedicati all’orso, prevede una rappresentazione drammatica in cui uomini vestiti da orsi inseguono donne e partecipanti, sporcandoli di fuliggine. La leggenda narra di una giovane pastorella rapita da un orso e salvata grazie all’intervento di un eremita e un contadino, un mito che il festival riproduce con energia selvaggia.
La celebrazione culmina con la “rasatura” degli orsi, che ritornano alla loro forma umana, seguita da balli sfrenati fino a tarda notte. La Fêtes de L’Ours si tiene la seconda domenica di febbraio e attira visitatori da tutto il mondo.
Antica celebrazione del raccolto, l’Harvest Home sopravvive oggi solo nel villaggio di Whalton, nel nord dell’Inghilterra. Qui, il festival ruota attorno alla figura del Kern Baby, un’effigie fatta di spighe di mais intrecciate, simbolo della fertilità e dello spirito dei campi. Gli abitanti del villaggio danzano attorno al Kern Baby, illuminato da un grande falò, noto come Baal Fire, e celebrano con banchetti e canti.
Questa tradizione risale all’antica Roma, dove i contadini rendevano omaggio a Cerere, dea dell’agricoltura. Oggi, Whalton celebra questa usanza con un mix di tradizioni antiche e moderne, che includono esposizioni di auto d’epoca e altre attività culturali. Il festival si tiene ogni 4 luglio.
La Svizzera festeggia il Fasnacht, il suo carnevale tradizionale, durante il periodo della Quaresima. A Kriens, questa celebrazione mantiene vive antiche tradizioni pagane attraverso le maschere di legno, chiamate Hübelimasken, che rappresentano spiriti della natura e personaggi storici. Tra le figure principali ci sono la lavandaia Wöschwyb, il soldato francese Krienser Deckel e la contadina Bärnerwiib.
Durante il Fasnacht, che si tiene tra il giovedì grasso e il martedì grasso, le strade si riempiono di sfilate, musiche e danze, in un’esplosione di colori e allegria che scaccia gli spiriti invernali.
In Polonia, il villaggio di Zywiec accoglie l’anno nuovo con il festival Gody Zywieckie, una celebrazione che unisce mascherate e antichi riti pagani. I protagonisti sono i Jukace, uomini vestiti con costumi vivaci e maschere in lana di pecora, che percorrono le strade del villaggio distribuendo benedizioni in cambio di dolci, vodka e denaro.
La tradizione, che culmina con una grande parata di mezzogiorno, simboleggia la fine dell’inverno e l’inizio di un nuovo ciclo. Diventare un Jukace richiede anni di preparazione e forza fisica, con rigide regole che selezionano solo i migliori candidati.
Questi festival pagani rappresentano un’opportunità unica per scoprire antiche tradizioni, spesso legate al Wheel of the Year, il calendario che scandisce le celebrazioni pagane principali come Imbolc, Samhain e Yule. Ogni festa onora i cicli naturali e celebra la connessione tra uomo, natura e spiritualità, offrendo un’esperienza ricca di significato storico e culturale.
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