Spostarsi in treno durante un viaggio o una vacanza non è una scelta solamente più sostenibile – i treni emettono in media 5 volte meno CO2 degli aerei per una tratta equivalente -, è anche l’occasione per essere catturati dal fascino delle stazioni ferroviarie, che spesso sono dei veri e propri biglietti da visita per le città che anticipano al nostro arrivo.
A volte, questi luoghi più o meno affollati, sono così particolari e ricchi di storia da essere considerati dai viaggiatori delle vere e proprie tappe dell’itinerario, e non solo dei meri posti di passaggio.
C’è chi, nella classificazione delle stazioni ferroviarie, le identifica come dei “non-luoghi”: quegli spazi anonimi del grande commercio, del trasporto e della comunicazione (come aereoporti, ipermercati, catene alberghiere, multisale) che, in ogni città e in ogni paese, sono caratterizzati dalla stessa atmosfera e dallo stesso stile.
Il punto è che spesso la struttura stessa di una stazione racconta un pezzo davvero rivelatorio di storia – una storia non solo di costruzioni e estro architettonico, ma anche di abitudini, usi e costumi di un popolo – inoltre alcune di esse nascono proprio per “diversificarsi” dalle altre, e sono state pensate e costruite come simbolo di un certo movimento artistico o come il manifesto di un determintato momento storico.
Per tutti questi motivi – o anche solo per il fatto che le stazioni sono un effettivo incrocio di storie, persone e viaggi – è difficile non rimanere colpiti da alcuni scali ferroviari, sia che questi siano “terminali”, come ad esempio quelle italiane di Milano Centrale o Roma Termini, sia che queste siano continue, come quella di Reggio Emilia, progettata da Calatrava.
Andiamo allora a scoprire quali sono le stazioni del treno considerate tra le più affascinanti del mondo, che ogni anno attirano, oltre ai canonici passeggeri, migliaia di veri e propri visitatori.
Si tratta della principale stazione di Madrid, e appena vi si arriva, con un treno o a piedi, sembra di tuffarsi in mezzo alla natura. La sua forma ricorda una serra e i protagonisti del luogo non sono i treni, ma il giardino tropicale al suo interno di circa quattromila metri quadrati, che conta oltre settemila piante.
Molto particolare è la stazione di Kanazawa, in Giappone, i cui passeggeri vengono accolti dal portale Tsuzumi-mon: una struttura di stile sacrale realizzata quasi totalmente in legno, che ricorda i tamburi giapponesi (tsuzumi). Dietro di esso però, in un perfetto stile giapponese tra storia e modernità, svetta una volta in vetro e acciaio, detta Motenashi Dome.
Si tratta di una delle stazione più antiche dell’India, costruita nel 1888 dai colonizzatori in stile neogotico-vittoriano. Di dimensioni maestose, ma con una sbalorditiva attenzione al dettaglio, nel 2004 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco grazie alla sua architettura e le sue decorazioni.
L’idea dell’architetto Meinhard von Gerkan era quella di creare una sorta di “cattedrale del traffico”, e in effetti se si osserva dall’alto svetta una cupola di vetro e acciaio di dimensiono gigantesche. Infatti, quella di Berlino detiene il primato di più grande stazione ferroviaria d’intersezione su più livelli d’Europa.
Giusto per cambiare totalmente stile, ci spostiamo ora in Nuova Zelanda, dove l’arrivo alla città di Dunedin sembra l’ingresso di Disneyland, grazie allo stile rinascimentale e fiammingo della sua stazione. Il giardino circostante curato fino all’ultima foglia, con siepi decorative organizzate in pattern, non fa altro che aumentare l’effetto incantato.
Mai una stazione fu più “biglietto da visita” dell’identità visiva di un paese, che in questo caso è il Portogallo. L’ingresso della stazione di São Bento a Oporto è caratterizzato da una decorazione che impreziosisce quasi per intero le pareti interne dell’edificio. Parliamo degli azulejos, le tipiche piastrelle bianche e azzurre portoghesi.
Forse tra le più spettacolari di questa lista, la stazione di Eismeer è una stazione sotterranea all’interno del monte Eiger, a 3.159 metri sopra il livello del mare. Quando passano i treni si fermano qualche minuto per permettere ai viaggiatori di ammirare lo spettacolare panorama montano tramite delle grandi vetrate.
Le cosiddette archistar e i giochi architettonici sono uno degli orgogli olandesi. Tra i celebri esempi c’è anche la stazione centrale di Rotterdam, conosciuta in tutto il mondo per la sua inconfondibile forma triangolare. Tornata a ospitare treni e passeggeri soltanto nel 2014 a seguito di una lunga interruzione dovuta a dei lavori di ripristino, questa risale solo al 1957.
Molto suggestiva e fotogenica è anche la stazione realizzata dall’italiano Silvio d’Ascia a Kenitra, in Marocco: l’edificio è ispirato alla tradizionale mashrabiyya, il sistema arabo di grate e griglie che permette una ventilazione naturale. Un perfetto esempio architettonico dove il medesimo pattern risolve sia questioni funzionali che estetiche.
Questa stazione di Hong Kong, inaugurata solo cinque anni fa nel 2018, è stata disegnata da Andrew Bromberg: la sua particolarità è quella di poter essere attraversata camminando sul tetto. La parte superiore dell’edificio, infatti, ospita passeggiate “in alta quota”, i cui percorsi sono caratterizzati da centinaia di alberi e arbusti.
Non potevamo non concludere la lista con una delle visioni più futuristiche del panorama italiano. Inaugurata nel 2013 sul progetto dell’archistar spagnolo Santiago Calatrava, è il perno dell’alta velocità che collega Milano e Bologna. E “alta velocità” sembra essere inscritto nella sua identità visiva: tutta bianca, stile minimale ma dinamico, come un tunnel spaziale da attraversare a 300 chilometri orari.
La lista potrebbe andare avanti per molto ancora, dato che le perle ferroviarie da visitare nel mondo, o in cui passare almeno una volta nella vita, non sono di certo finite. Il trucco, qualora non si pianificassero visite vere e proprie alle stazioni, è sempre lo stesso: alzare la testa e guardarsi intorno. Non si sa mai in quale posto meraviglioso potrebbe fermarsi il treno.
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