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Storie

Alla scoperta di Praga tra misteri e leggende

Sulla città di Praga aleggia un velo di mistero e in inquietudine, a partire dalla sua architettura gotica, fino alla storia che si porta dietro e ai personaggi che lì sono nati, come Franz Kafka. Perché non proporre un itinerario insolito, all’inseguimento dei misteri e delle leggende della città? Ecco alcuni spunti che ti faranno riscoprire una città nascosta e ricca di storie del folklore popolare.

Foto | Unsplash
@Alexandra Tran

Sinagoga Vecchia-Nuova

Visitare la Sinagoga Vecchia-Nuova, una delle sinagoghe più antiche in Europa che si trova nel quartiere ebraico di Praga, nella città vecchia, è un pretesto per sentire quel brivido che regala entrare in luogo intriso di mistero.

Ancora prima della confinazione nel ghetto durante le persecuzioni naziste, già nel Settecento, il popolo ebraico di Praga era sgradito alla comunità locale. Leggenda vuole che per proteggere il proprio popolo dalle persecuzioni, il rabbino Loew creò un Golem, modellandolo a partire dall’argilla proveniente dalle sponde del fiume Moldava. Sulla fronte dell’essere dalle sembianze umane il rabbino incise la parola “emet”, ovvero “verità” in ebraico. Attraverso questa scritta e un incantesimo, il Golem si sarebbe risvegliato e subito avrebbe garantito la protezione del popolo ebraico. Tuttavia, il mostro cominciò a diventare sempre più crudele e omicida ad ogni risveglio, così il rabbino sostituì la scritta “emet” con una significante “morte”, a patto che il Golem non perseguitasse più il suo popolo.

Secondo il mito il Golem fu rinchiuso, sotto uno stato di morte apparente, proprio nella soffitta della Sinagoga Vecchia-Nuova.

Ponte Carlo e i Vodnik

Ponte Carlo collega la città vecchia di Praga con il quartiere di Malá Strana. Si tratta di un ponte in pietra davvero affascinante e la leggenda riguarda proprio la sua costruzione. Fu voluto da Carlo IV, regnante molto interessato agli influssi astrologici e numerici, che fece applicare anche per edificare il ponte. Importantissima è infatti la sequenza numerica che sta dietro a tutta la costruzione: l’ultima pietra venne posata il 9 luglio 1357 alle 5:31. I numeri sono in ordine prima ascendente, poi discendente, e sono tutti dispari. Sarebbe proprio questa particolare attenzione numerologica ad aver garantito la sua sopravvivenza per tutti questi secoli.

Sul Ponte Carlo sono poste delle statue, raffiguranti piccoli esseri verdi simili a dei folletti acquatici. Questi sono chiamati Vodnik e secondo la leggenda possono trasformarsi in animali acquatici o, secondo un’altra versione, controllarli. Una delle versioni sostiene che i Vodnik rubassero le anime di chi affogava nel Moldova e che le tenessero chiuse in coppe sul fondo del fiume. Le anime rendono questi mostri più potenti e se le coppe vengono aperte, questi perdono potere.

Casa di Faust

In questa casa, secondo i miti, il Dottor Faust siglò un patto col diavolo affinché esaudisse tutti i suoi desideri. In cambio il dottore avrebbe dovuto offrire la sua anima. Ma il giorno in cui il diavolo venne a riscattare l’anima, Faust si oppose e il diavolo lo portò via facendo un buco nel soffitto. Per molto tempo la casa rimase disabitata perché toccata dal demonio, finché uno studente ci si trasferì. Il giovane ogni mattina cominciò a trovare una moneta d’argento sul letto e, per avidità, cominciò a studiare la magia per ottenere monete d’oro. Un giorno i suoi amici, andando a trovarlo, non trovarono traccia dello studente, se non un buco nel soffitto.

Praga è molto legata alla magia, in particolare all’alchimia, tanto che a Malá Strana si trova il Museo degli alchimisti e dei maghi dell’antica Praga. In questa casa abitò realmente il mago e ciarlatano Edward Kelley che accompagnò a Praga l’alchimista John Dee invitati entrambi alla corte di Rodolfo II.

Foto | Unsplash
@Raúl Cacho Oses

L’orologio astronomico

L’orologio astronomico di Praga fu progettato nel 1410 dal maestro orologiaio Hanuš z Růže. Dopo questa data, per oltre un secolo l’orologio rimase fermo, finché non si riuscì a trovare qualcuno che riuscisse ad aggiustarlo. Dei politici locali organizzarono però un agguato al costruttore, affinché nessun’altra città o nazione potesse mai replicare il lavoro.

Questi volevano rendere cieco il maestro orologiaio, così che non potesse riprodurre la sua opera. Secondo una versione della leggenda l’agguato non andò a buon fine e il maestro distrusse l’orologio dopo aver scoperto i malvagi piani contro di lui. Secondo l’altra versione invece il piano riuscì, il maestro divenne cieco e sabotò comunque l’orologio.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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