Uno studio dell’Università di Reading prevede che alcuni aeroporti potrebbero ridurre il numero di passeggeri a 10 per volo durante l’estate, aumentando i costi dei biglietti
Il cambiamento climatico sta avendo un impatto profondo e duraturo sul settore dell’aviazione, con conseguenze che potrebbero trasformare radicalmente il modo in cui viaggiamo entro il 2060. Le temperature in aumento non solo stanno modificando le abitudini di viaggio, ma stanno anche mettendo a rischio la fattibilità dei voli estivi. Secondo uno studio dell’Università di Reading, l’innalzamento delle temperature sta creando sfide significative per le operazioni aeree, con ripercussioni che potrebbero influenzare i viaggiatori di tutto il mondo.
L’innalzamento delle temperature provoca un abbassamento della densità dell’aria, costringendo gli aerei a richiedere una maggiore velocità di decollo per generare la necessaria portanza. Questo fenomeno rende il decollo più complesso e, in alcune situazioni, potrebbe persino renderlo impossibile. La ricerca si è concentrata sul modello di aereo Airbus A320, ampiamente utilizzato per i voli a corto e medio raggio in Europa. I risultati indicano che, entro il 2060, aeroporti con piste più corte potrebbero dover limitare il peso massimo al decollo a soli 10 passeggeri per volo durante i mesi estivi, una situazione che potrebbe verificarsi tre o quattro volte a settimana.
Già oggi, alcune compagnie aeree a Las Vegas stanno adottando misure per affrontare queste sfide, riducendo il numero di passeggeri e rimuovendo bagagli per garantire il decollo. Questo porta a un aumento dei costi per i viaggiatori, poiché voli verso destinazioni popolari come Spagna, Italia o Grecia potrebbero richiedere investimenti maggiori. Le compagnie aeree, trasportando meno passeggeri, saranno costrette ad aumentare i prezzi dei biglietti e a riprogrammare i voli in fasce orarie più fresche, come l’alba, per evitare le temperature estreme del pomeriggio.
Le destinazioni turistiche più vulnerabili includono aeroporti del Mediterraneo come Chio in Grecia, Pantelleria e Roma Ciampino in Italia, e San Sebastian in Spagna. Questi aeroporti, con piste più corte, non possono operare con il peso massimo degli aerei, rendendo i voli estivi sempre più rischiosi. Anche aeroporti più grandi, come Londra Heathrow e Gatwick, potrebbero affrontare difficoltà con velivoli più grandi, come l’Airbus A380, che necessitano di spazi di manovra più ampi.
Le conseguenze di queste trasformazioni si estendono oltre l’aumento dei costi e la modifica degli orari di volo. La manutenzione delle piste, in condizioni di caldo estremo, subisce un degrado più rapido, richiedendo interventi più frequenti e aumentando ulteriormente i costi operativi per le compagnie aeree. Questo scenario evidenzia la necessità di una pianificazione strategica e di investimenti significativi nel settore dell’aviazione per affrontare le sfide del cambiamento climatico e garantire che il viaggio aereo rimanga un’opzione accessibile per tutti.
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