Cullate dalla luce del sole, affacciate sulle rive e accarezzate da acque cristalline, le città costiere regalano un’atmosfera incredibile. Crocevia millenario di popoli, culture e lingue, queste città costiere custodiscono un patrimonio inestimabile che narra la loro ricca storia. Ecco le perle tra le città costiere più affascinanti d’Italia e d’Europa.
Napoli, Campania. Tra l’imponente Vesuvio e i suggestivi Campi Flegrei si ergeva Parthenope, un’antica città della Magna Grecia, rinnovata come Neapolis alla fine del VI secolo a.C. Come crocevia di popoli e culture da tempi immemorabili, Napoli rievoca la sua ricca storia in ogni piazza e vicolo. Radiante, elegante e sensuale, ma anche decadente e contraddittoria, Napoli si presenta come una città dai molteplici contrasti. Palazzi prestigiosi, anche se abbandonati, celano sontuosi saloni barocchi e preziosi santuari tra locali alla moda e vicoli trascurati. Napoli è un’esperienza straordinaria che regala emozioni indelebili. Il cuore pulsante della città è il suo centro storico, un labirinto da esplorare a piedi, che si sviluppa intorno a Spaccanapoli, la via che taglia in due l’intero centro, e il Decumano superiore. Tra viuzze e piazze, si svelano antiche chiese e maestosi palazzi, arricchiti da botteghe artigiane. Il centro storico è un autentico museo a cielo aperto, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. A sud e sud-ovest, il quartiere Mercato offre una vivace fusione di mercati e multiculturalismo. A ovest si snodano le vie dei Quartieri Spagnoli, con strade in salita e in discesa adornate da panni stesi. A sud di Via Toledo, prima del quartiere Santa Lucia, emergono la grandiosa Piazza del Plebiscito, il maestoso Palazzo Reale e il celebre Teatro San Carlo. Poco distante, il Castel Nuovo (Maschio Angioino) domina su Piazza Municipio. Sovrastando la città, il Vomero, un quartiere borghese e verdoyante con eleganti ville liberty e il suggestivo Castel Sant’Elmo. A ovest di Piazza del Plebiscito, Chiaia è un quartiere raffinato con boutique e locali alla moda che si estende fino al porticciolo di Mergellina. Da qui, la lussuosa Posillipo si inerpica sul promontorio, separando il Golfo di Napoli da quello di Pozzuoli.
Tropea, Calabria. Tra le gemme della Calabria si erge Tropea, una città posizionata su una scogliera alta 60 metri a picco sul Mar Tirreno. Con un ruolo rilevante nell’era romana e bizantina, la città vanta una conformazione unica a terrazzo sul mare. Tra le preziose testimonianze bizantine, spicca il santuario di Santa Maria dell’Isola, situato su uno scoglio di arenaria circondato dal mare fino a pochi secoli fa. Proprietà dell’Abbazia di Montecassino, questo santuario custodisce la città da quasi un millennio. L’accesso avviene attraverso una scalinata che, seppur impegnativa, offre una vista spettacolare sul mare e sul pittoresco centro storico. Nei giorni di cielo terso, è possibile ammirare persino le isole Eolie. Nella parte bassa dello scoglio, troverete la grotta del Palombaro. Le mura cittadine, chiamate mura di Belisario, costituiscono un’altra testimonianza dell’epoca bizantina. Nel cuore di Tropea, esplorate la cattedrale romanica siculo-normanna del XII secolo in stile barocco, ammirando l’icona della patrona locale, la Vergine di Romania (risalente al 1230), e il Crocifisso Nero del 1600. Tra i vari palazzi nobiliari visitabili, spicca il maestoso Palazzo Toraldo, appartenuto a una famiglia di origini sveve, oggi custode di una preziosa collezione d’arte. Il Museo Civico Diocesano offre un percorso storico e devozionale dal Medioevo al XIX secolo. Dirigetevi poi verso gli affacci sul mare, la balconata panoramica su Santa Maria dell’Isola o il Belvedere, un altro punto panoramico per ammirare la meravigliosa cittadina calabrese. Appena fuori dal centro storico, la particolare chiesa dei Cappuccini, situata su un’altura panoramica, aspetta di essere esplorata. Dopo la visita a Tropea, concedetevi il relax sulle splendide spiagge bianche, lambite da un mare cristallino, come la spiaggia della Rotonda e la spiaggia Michelino. Non dimenticate di esplorare la baia di Riaci, frequentata dai locali e dagli amanti dello snorkeling, dove potrete scoprire il relitto di una nave mercantile del 1917 sul fondale della spiaggia.
Otranto, Puglia. “Otranto, il punto più orientale d’Italia, è da millenni un crocevia marittimo“, disse lo scrittore jugoslavo Predrag Matvejevic. Le sue radici risalgono al V secolo a.C.; l’antica città messapica è stata greca, romana, bizantina, gotica, normanna, sveva, angioina e aragonese. Il suo costante dialogo con il mare è testimoniato da antichi reperti archeologici che narrano di ricchi scambi commerciali con la Grecia, Creta e tutte le civiltà del Mediterraneo. Attraverso le maestose istituzioni monastiche, gli insediamenti rupestri e gli anacoreti, Otranto ha aperto le porte alla Grecia, alla Chiesa d’Oriente e alla luce di Bisanzio. Conosciuta dai Romani come Hydruntum, dal fiume Idro, l’ipotesi più accreditata sostiene che il nome derivi dal greco, ùdor kai derento, che significa acqua e monte. Attraverso la porta Alfonsina, ci si addentra nella città murata, oggi inserita nella lista dei borghi più belli d’Italia e dichiarata patrimonio dell’Unesco. Passeggiando nel centro storico, tra strade lastricate e vicoletti che si aprono al mare, ci si lascia avvolgere dalla luce accecante del Mediterraneo, si attraversa l’incrocio con le palle di granito delle bombarde saracene e si percorrono i bastioni. Luoghi imperdibili includono la cattedrale, i resti dell’abbazia di San Nicola di Casole distrutta dai Turchi e l’ipogeo messapico nella Valle delle Memorie. Le parole dello scrittore e giornalista Roberto Cotroneo, che nel suo romanzo Otranto descrive la città come “una stella collassata dove c’è tutto l’universo, la vita quotidiana e la storia, dove gli anni non passano e tutto sembra compenetrarsi, dove è facile che i fantasmi ti parlino per le strade, e dove tutti sanno di essere in un posto diverso, dove il tempo curva su se stesso, non è una retta, e curvando si richiude”, risuoneranno nella mente dei visitatori.
Palermo, Sicilia. Dedicate un po’ del vostro tempo per ammirare le bellezze della città, distesa su un’ampia insenatura ai piedi del monte Pellegrino, un tempo considerata tra le città più fiorenti del Mediterraneo. Nonostante la sua atmosfera decadente, Palermo custodisce capolavori ereditati dai periodi arabi, normanni e spagnoli. Esplorate la Palermo arabo-normanna, che include il Palazzo dei Normanni con la magnifica Cappella Palatina, l’immensa basilica cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta e la chiesa di San Cataldo dalle cupole arabe. Non dimenticate di visitare la cattedrale di Cefalù e la cattedrale di Monreale, entrambe imperdibili, alle porte di Palermo. All’incrocio tra via Vittorio Emanuele, dove si trova il Teatro Massimo, e via Maqueda, troverete la scenografica piazza Vigliena, nota come i Quattro Canti, simbolo del barocco palermitano, con le quattro facciate concave dei palazzi ai quattro angoli. Una scoperta recente è la Stanza Blu, situata in un palazzo settecentesco in via Porta di Castro, chiamata anche la camera delle meraviglie. Infine, non trascurate una visita al mercato della Vucciria e al mercato di Ballarò. Se dopo una giornata di visite nella calura avete bisogno di rifugiarvi al mare, dirigetevi a Mondello, la spiaggia di Palermo baciata da acque sorprendentemente trasparenti, incastonata tra il monte Pellegrino e il monte Gallo.
Cadaqués, Spagna. Cadaqués è rinomata come la “Perla della Costa Brava”, luogo in cui visse per anni il genio Salvador Dalí (la sua casa-museo a Port Lligat è una delle principali attrazioni), che la descrisse come “sognante e perfetta”. Fu frequentata anche da altri grandi pittori dell’epoca, tra cui Picasso, Matisse e Chagall, oltre al rinomato scrittore dell’Empordà, Josep Pla. Una tappa imperdibile è la visita alla Chiesa di Santa Maria, un’icona della città situata nel punto più elevato del quartiere antico, offrendo una vista fantastica sui tetti rossastri e sullo sfondo del Mediterraneo punteggiato di imbarcazioni. La passeggiata può poi iniziare per le vie acciottolate del centro storico, come la suggestiva Carrer des Call, per scendere poi lungo il lungomare Riba des Poal, costeggiando piccole insenature di ciottoli e godendo delle viste panoramiche su Cadaqués. Nei numerosi ristoranti locali, è possibile gustare il famoso suquet de peix (stufato di pesce).
Agios Nicolaos, Creta. In Grecia, con oltre 2.000 isole e una costa continentale frastagliata, si trovano centinaia di porti e villaggi affascinanti. A Creta, la più grande e una delle meno visitate, è Agios Nicolaos, trasformatosi negli ultimi anni da un piccolo villaggio di pescatori a una delle località turistiche più celebri dell’isola grazie alle sue splendide spiagge e alla sua storia antica. Il centro, con i suoi negozi e le boutique, si sviluppa intorno al singolare lago Voulismeni, collegato direttamente al mare da uno stretto canale. Il porto è indubbiamente la zona più vivace, specialmente di notte, con numerose opzioni di ristoranti e terrazze che offrono piatti locali deliziosi come gli omaties, le famose tapas Dolmadakia, un raro e saporito formaggio cremoso chiamato Xygalo Siteias e i rinomati dolci Halva. Il tutto può essere accompagnato da una Retsina, un vino bianco greco resinato, dal gusto unico dovuto alla tradizione di sigillare i contenitori di vino con resina di pino d’Aleppo sin dai tempi antichi.
Cacela Velha, Portogallo. A Cacela Velha, il tempo sembra essersi fermato, protetto dal mare grazie a cinque isole barriera che circondano la Praia da Fabrica, considerata una delle spiagge più belle al mondo. Questo luogo si inserisce in un contesto naturale che offre vedute panoramiche mozzafiato su un estuario, il mare e gli ampi banchi di sabbia e isole del Parco Naturale di Ria Formosa. Cacela Velha è uno di quei tesori che ha conservato la sua eredità naturale, il suo patrimonio architettonico e l’autenticità della vita portoghese fino ai giorni nostri. Un piccolo villaggio con poche strade acciottolate e case bianche a un piano, le cui porte e finestre dai toni del blu, alcune decorate con graziosi fiori, raccontano la sua storia moresca. La piazza centrale è il cuore di Cacela Velha, ospitando la Chiesa Matriz, di origine medievale e rimaneggiata nei secoli XVI-XVIII, e una fortezza del XVII secolo ricostruita dopo il terremoto di Lisbona del 1755.
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