Il mondo è vasto e pieno di sorprese. Le città che visitiamo o i luoghi che esploriamo sono frutto di secoli di storia, se non millenni. E in quelli passati è capitato che vivessero altre civiltà perdute, insieme agli usi e i costumi di un tempo. Ci sono dieci luoghi in cui è possibile trovare ancora delle tracce e dei reperti.
I Moche sono una delle più antiche civiltà perdute del Nuovo mondo e abitavano lungo le coste del Perù settentrionale in un periodo che va dal primo all’ottavo secolo. Furono abili coltivatori di mais e grandi navigatori. Erano inoltre soliti compiere sacrifici umani agli dei per ingraziarseli. Sono noti soprattutto per una religione incentrata sul sesso: gli atti erotici erano infatti visti come uno strumento di comunicazione tra il mondo dei vivi, dei morti e degli dei. Esistono infatti delle statuette che raffigurano alcune scene o simboleggiano proprio questa pratica. Potrebbero essere scomparsi per varie cause naturali: terremoti, siccità e alluvioni.
Tra le civiltà perdute, quella della Valle dell’Indo era piena di costruttori, come dimostrano le reti fognarie. È fiorita in Pakistan e nell’India Occidentale tra il 2600 e il 1900 a.C. e si estendeva su un milione di chilometri quadrati: c’erano almeno 5 milioni di abitanti. Oltre alle fogne, inventarono il primo sistema di toilette con sciacquone della storia. Dei reperti sono stati trovati intorno all’antico fiume scomparso Ghaggar-Akra e in tutta l’area.
I micenei furono marinai e guerrieri. Antenati dei greci classici, occuparono i palazzi del potere di Cnosso e Festo a Creta, sostituendosi ai minoici.. Durarono dal 1450 al 1200 circa a.C. Tra i vari resti lasciati da questa civiltà c’è la bellissima Porta dei Leoni, tra i più monumentali della città di Micene.
L’impero Khmer durò tra il 1000 e il 1431, con una porzione di terreno che occupò gran parte di Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam meridionale. Non è stato possibile quantificare il numero di abitanti e a determinarne la fine furono svariati fattori, dalle malattie alle lotte tra le famiglie reali. Svariati monumenti, edifici e opere restano ancora oggi in quelle zone a testimoniare gli Khmer.
Sparsi tra gli attuali Utah, Colorado, Arizona e Nuovo Messico, si svilupparono dal 1200 circa gli Anasazi, popolo di cacciatori e raccoglitori, che si specializzò poi in coltivazione di mais e fagioli. Le loro città erano caratterizzate da complessi monumentali con centinaia di stanze scavati nei vicini canyon. Sfruttando il suolo e utilizzando in maniera poco oculata le risorse idriche, gli Anasazi finirono per impoverire il terreno di aree che poi abbandonavano. Finché, nel 1117, una siccità segnò la fine della loro presenza in quel territorio. Esistono delle pitture rupestri sulla Newspaper Rock, nello Utah che appartengono a varie culture native americane, tra cui anche gli Anasazi.
Gli Olmechi sono la prima civiltà del Mesoamerica si stanziò nelle basse colline del Messico centro-meridionale a partire dal 1400 a.C. Sono conosciuti per le colossali rappresentazioni statuarie che rappresentano fedelmente dettagli anatomici umani: in particolare per le teste che sono forse una copia di quelle dei partecipanti al Gioco della Palla, inventato proprio da questa popolazione.
I Nabatei furono originari della Penisola Arabica e migrarono nella Giordania meridionale dal VI secolo a.C. Furono un popolo di commercianti, che da nomade divenne sedentario e fu poi conquistato dai romani. Dal IV secolo gli ultimi Nabatei rimasti, dopo secoli di dominazione straniera, passarono dalla scrittura aramaica a quella greca e si convertirono al cristianesimo. Dal VII secolo furono invasi da popolazioni arabe. A oggi resta Petra, lo straordinario edificio incastonato nella parete della Giordania.
Rapa Nui è la popolazione della nota Isola di Pasqua, di cui sono rimaste le misteriose teste. Fu colonizzata da navigatori polinesiani attorno al 400 d.C. Recenti scoperte archeologiche hanno inoltre dimostrato che gli abitanti di Rapa Nui sapevano sfruttare la terra per ricavarne frutti e avevano una dieta in buona parte a base di pesce.
Il regno di Axum comprendeva buona parte dell’Africa centro orientale e della Penisola Araba tra il IV e il I secolo a.C. Partner commerciale dell’Impero Romano e dell’antica India, fu il primo grande regno a convertirsi al cristianesimo e a inserire il simbolo della croce sulle proprie monete. Tra i reperti rimasti, esistono degli obelischi di Axum in quel territorio.
Da molti definita la prima cultura urbana d’Europa, la cultura di Cucuteni-Trypillian è cresciuta nel Neolitico e si è sviluppata tra le attuali Romania, Moldavia e Ucraina. I loro villaggi, con alcuni edifici visibili ancora oggi, quasi ogni secolo venivano bruciati e abbandonati per costruirne di nuovi sulle loro ceneri. Si pensa che questa popolazione dedita all’agricoltura e all’allevamento, nonché alla produzione di ceramiche, venne infine assimilata ad altre civiltà.
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