L’esordio dell’imprenditore inglese Richard Branson nel settore delle crociere con una compagnia interamente riservata al pubblico adulto e la più recente decisione, da parte del marchio britannico del gruppo Carnival (la P&O Cruises) di riservare una terza nave della flotta a una clientela di soli maggiorenni, ha messo in evidenza una tendenza che in Italia è ancora poco nota.
La prima nave della Virgin Voyages, la compagnia di Branson, uscirà dallo stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente nel 2020.
Le crociere per adulti esistono: ecco le caratteristiche
Il gruppo inglese ha dato un assaggio della futura atmosfera a bordo attraverso i cataloghi e le cerimonie in cantiere, che al contrario dei protocolli più comuni si sono tenute a suon di birra, musica disco, ragazze in bikini e massimi dirigenti vestiti da marinaretti.
Ma cosa ci sarà effettivamente a bordo di queste navi? Per ora la Virgin Voyages mantiene un certo riserbo, giocando molto sull’effetto sorpresa.
La crociera per soli adulti è un prodotto sul mercato da almeno 20 anni e non è altro che l’offerta commerciale di un viaggio in cui non sono previsti particolari intrattenimenti per bambini e ragazzi.
Alcuni pacchetti sono espressamente preclusi ai minorenni (come le tre navi P&O dedicate), mentre altre piccole compagnie (Voyages to Antiquity, sede a Oxford e specializzazione in viaggi dedicati alla Storia) sconsigliano espressamente il viaggio a minori di 12 anni.
Bisogna avere più di 50 anni per viaggiare con Grand Circle Small Ship Cruises, mentre Saga Holidays ammette partner che siano comunque sopra i 40 anni.
Pur trattandosi di nicchie, esistono navi noleggiate da società specializzate, anche presso grandi armatori (Msc, Rccl) per crociere tematiche dedicate a single, nudisti o scambisti che per ovvi motivi risultano inadatte ai minorenni, così come le varie mini-crociere che offrono due o tre giorni di festa ininterrotta tra le località estive più alla moda.
Questi viaggi non sono vietati, ma mancano di qualunque attrattività per i minorenni proprio come le piccole navi di lusso, quelle che percorrono lunghe rotte tra località sperdute (come le crociere in Antartide) e che in genere vengono ricercate da coppie senza figli o con figli già adulti.
Le grandi compagnie, come il gruppo Carnival o ancora Msc e Royal Caribbean, tendono a creare ambienti diversi sulla stessa nave: così che insieme ai servizi per i minori (mini-club, kindergarten, la tata e le sale giochi) si trovano spazi dove gli adulti possono rilassarsi lontano dalla confusione. La stessa Walt Disney Cruises offre un’area riservata al relax dei genitori.
“Lo scorso anno in Italia sono arrivate le navi di 42 differenti compagnie crocieristiche – commenta Sergio Senesi, presidente della rete di agenzie Cemar – La percezione generale è che non esistano più di tre o quattro grandi soggetti che operano in questo ambito e che offrono una crociera rivolta soprattutto alle famiglie. In realtà il panorama è molto più articolato, e si compone anche di offerte tarate sulle esigenze degli adulti: si tratta di una clientela alla ricerca di una vacanza tranquilla, con spazi a bordo pensati per il relax o la socializzazione. Non è che è che su queste navi siano vietati i minori: semplicemente mancano gli intrattenimenti o le strutture. Certe unità per esempio hanno solo camere matrimoniali, senza il terzo o il quarto letto”.
«L’agente di viaggio ha una funzione di mediazione importante – spiega Claudia Marmorato, Director Partner Relations Emea della Clia, l’associazione che raccoglie la maggior parte degli armatori del settore – perché è il soggetto che deve indirizzare i passeggeri verso il prodotto più tarato sulle loro richieste. È vero che un po’ a sorpresa è emerso, da una recente ricerca che abbiamo condotto nel 2016, che il settore di punta su cui le compagnie dovrebbero investire sono le coppie comprese tra i 40 e i 50 anni, almeno per quanto riguarda il nostro mercato: in loro è maggiore l’interesse a investire su viaggi esperenziali, come quelli con corsi di cucina o escursioni a terra particolarmente impegnative. L’offerta del resto deve essere molto diversificata, perché lo stesso concetto di famiglia varia a seconda delle aree geografiche: in Oriente, ma anche in Sud America, i nuclei famigliari sono più ampi, ed essendo il mercato meno diffuso rispetto all’Europa, in genere la crociera viene acquistata da famiglie con capacità di spesa molto elevate”.