Le gite estreme di un giorno stanno guadagnando grandissima attenzione, soprattutto su TikTok: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo

Negli ultimi tempi, il mondo dei viaggi ha visto emergere una nuova e affascinante tendenza: gli extreme day trips, ovvero gite estreme che permettono di esplorare una città in un solo giorno. Questa modalità di viaggio, che ha guadagnato popolarità grazie a piattaforme social come TikTok, consente a viaggiatori e travel blogger di visitare metropoli lontane, partire al mattino e tornare a casa la sera, il tutto in nome dell’avventura e della scoperta. Tuttavia, sebbene queste esperienze possano sembrare entusiasmanti, sollevano anche importanti questioni sul piano della sostenibilità ambientale.
Cosa sono gli extreme day trips e come funzionano
Gli extreme day trips non sono un concetto completamente nuovo, ma piuttosto una rielaborazione di pratiche di viaggio già esistenti, rese possibili dall’espansione delle compagnie aeree low-cost. Queste ultime hanno rivoluzionato il modo di viaggiare, rendendo accessibili voli a prezzi contenuti verso svariate destinazioni europee. Il fenomeno ha preso piede su TikTok, dove travel blogger e appassionati di viaggi condividono video che documentano le loro frenetiche avventure in città come Barcellona, Berlino o Amsterdam, il tutto condensato in un’unica giornata.
La travel blogger Monica Stott ha commentato il trend affermando che molti dei ricordi più belli di un viaggio si formano nei primi giorni di esplorazione. Questo è un aspetto che attrae molti viaggiatori: l’idea di svegliarsi in una nuova città, gustare la colazione in un caffè parigino, visitare il Louvre e terminare la giornata ammirando il tramonto dalla Torre Eiffel. Tuttavia, dietro questa facciata di avventura si cela una realtà complessa.
Gli impatti ambientali di questa pratica
Nonostante l’eccitazione che circonda gli extreme day trips, ci sono seri motivi di preoccupazione legati al loro impatto ambientale. Il trasporto aereo è uno dei principali responsabili delle emissioni di gas serra, contribuendo al riscaldamento globale. Non solo la CO2 emessa dai voli è dannosa, ma anche le emissioni di ossidi di azoto e vapore acqueo in alta quota amplificano il problema. Anche un breve volo genera un’impronta di carbonio significativa, alimentata dall’uso di combustibili fossili e dal conseguente inquinamento atmosferico.
Inoltre, il fenomeno degli extreme day trips rischia di svuotare di significato l’esperienza di viaggio. La corsa frenetica per “vedere tutto” in poche ore porta a un turismo superficiale, che riduce la cultura e l’autenticità locale a mere attrazioni turistiche. L’interazione con le comunità locali e la scoperta delle tradizioni vengono sacrificate sull’altare della velocità e dell’efficienza. Questo approccio rischia di degradare l’essenza stessa delle destinazioni, trasformando i luoghi in scenari per fotografie anziché in spazi di apprendimento e connessione.
Destinazioni ideali per un extreme day trip
Le città che si prestano meglio a questo tipo di esperienza sono generalmente quelle facilmente raggiungibili in poche ore di volo. Le capitali europee, come Parigi, Roma e Lisbona, sono tra le più gettonate, grazie alla loro ricchezza culturale e alla presenza di numerosi punti di interesse. Anche destinazioni come Reykjavik, Lussemburgo e Bruxelles sono molto frequentate per queste gite lampo, grazie ai collegamenti aerei frequenti e ai costi contenuti.
Un esempio concreto è rappresentato da chi, come Luka Chijiutomi-Ghosh, ha deciso di approfittare di un volo last minute per Praga, scoprendo la città in una notte. Queste esperienze possono risultare memorabili, ma è fondamentale riflettere sui loro effetti a lungo termine. La domanda che si pone è se il fascino di questi viaggi lampo valga realmente il prezzo pagato, non solo in termini economici ma anche in riferimento all’impatto che hanno sul nostro pianeta e sulle culture che visitiamo.
In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata un tema cruciale, è essenziale considerare un approccio più riflessivo e consapevole al viaggio, che possa unire l’amore per l’avventura con il rispetto per l’ambiente e le comunità locali.