L’estate è ufficialmente arrivata, e sempre più persone non vedono l’ora di potersi godere le proprie ferie, magari facendo un viaggio in un Paese estero. Con il caldo che sta colpendo il nostro Paese in questi giorni, inoltre, è sicuramente cresciuta la voglia di fare qualche bagno rinfrescante, magari in uno dei luoghi più belli e caratteristici del Vecchio Continente. Proprio a questo proposito, in vista delle vacanze estive, l’Agenzia europea dell’ambiente ha stilato la classifica dei mari e laghi più puliti d’Europa. Quali sono? E qual è la situazione nel nostro Paese? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha recentemente rilasciato il rapporto annuale sulla qualità delle acque di balneazione in Europa, rivelando che nel 2023 l’85,4% delle acque balneabili più popolari ha soddisfatto i requisiti di qualità più rigorosi, ottenendo la classificazione di “eccellente”. Questa valutazione si basa sul monitoraggio dei batteri Escherichia coli e degli enterococchi intestinali in 22.081 siti balneabili in tutto il continente, inclusi i laghi, nei 27 Stati membri dell’UE, oltre all’Albania e alla Svizzera.
Nel corso del 2023, il Snpa ha effettuato circa 26.000 prelievi di campioni di acqua di mare e oltre 2.300 campioni di acque di fiumi e laghi, totalizzando più di 28.000 campionamenti complessivi.
La valutazione si fonda sui dati forniti dai vari Paesi per le stagioni balneari dal 2020 al 2023. Un’altra notizia positiva è che il 96% di tutte le acque di balneazione ufficialmente riconosciute nell’UE “rispetta gli standard minimi di qualità”. Tuttavia, l’1,5% dei siti è stato classificato come “scarso”, il che comporta ancora un rischio per la salute durante il bagno in queste acque, come evidenziato nel report.
Quindi, quali sono i Paesi in cima a questa classifica? Vediamo la top 5 e poi la situazione delle acque italiane.
L’isola di Cipro è stata riconosciuta per avere le acque di balneazione di migliore qualità in Europa. Tra i 123 siti di balneazione esaminati, ben 120 hanno ottenuto il punteggio massimo. Questa nazione del Mediterraneo orientale guida la classifica europea con un impressionante 97,6%. La bellezza del mare di Cipro è confermata anche dai visitatori: nel primo trimestre del 2024, l’isola ha registrato un aumento del 5% negli arrivi turistici. Cipro, che ha già accolto quasi 4 milioni di turisti internazionali nel 2023, si appresta a superare il record di 4 milioni di visitatori stabilito nel 2016.
Quattro Paesi hanno ottenuto un punteggio del 95% o più per la qualità delle loro acque di balneazione, che includono non solo mari ma anche laghi. L’Austria si posiziona al secondo posto con un 96,9%. Secondo il rapporto dell’AEA, la qualità delle acque costiere è generalmente superiore a quella dei fiumi e dei laghi. Nel 2023, l’89% delle aree di balneazione costiere europee è stato classificato come “eccellente”, a fronte di meno del 79% delle acque interne. In Europa centrale, molte acque interne sono costituite da laghi, stagni e piccoli fiumi con scarsa corrente, rendendole più vulnerabili all’inquinamento temporaneo dovuto a forti piogge o siccità, specialmente durante l’estate. In Austria, su 260 siti di balneazione (principalmente laghi), 252 hanno raggiunto il livello di qualità “eccellente”.
Sul gradino più basso del podio, invece, troviamo la Croazia, con un punteggio di 96,7%. Il Paese vanta alcune delle acque costiere più incontaminate d’Europa. La relazione ha esaminato la qualità delle acque nei 27 Stati membri dell’UE, oltre che in Albania e Svizzera. Numerose spiagge e porti turistici croati hanno ricevuto la Bandiera Blu, un riconoscimento internazionale che premia gli alti standard di pulizia del mare e la sicurezza delle spiagge.
Appena sotto il podio troviamo la Grecia, con un punteggio pari a 95,8%. Questo Paese vanta, infatti, tantissime spiagge uniche e un mare cristallino e, secondo l’agenzia europea dell’ambiente, anche molto pulito.
A chiudere la top 5, con un ottimo punteggio di 94,8%, troviamo, invece, la Bulgaria, un Paese ricco di spiagge uniche che affacciano su un panorama da sogno e un mare fantastico.
Lo studio ha identificato 321 località (1,5%) nell’UE con una qualità delle acque classificata come “scarsa”. In fondo alla graduatoria troviamo la Svezia, con 24 acque di balneazione di scarsa qualità su 468 totali, i Paesi Bassi, con 32 su 746, l’Irlanda, con 5 su 148, e l’Estonia, con 2 acque di balneazione di scarsa qualità su 65 complessive.
E l’Italia invece? Come siamo messi a pulizia di mare e laghi? Su un totale di 5.533 siti di balneazione, ben 4.996 sono stati classificati come di qualità “eccellente”, 318 come “buoni”, 105 come “sufficienti” e 72 come di “scarsa qualità”. Nella classifica europea, l’Italia si posiziona al nono posto (90,3%), dietro a Germania e Malta e davanti a Lituania e Lussemburgo.
E qual è il mare più pulito del nostro Paese? Secondo i dati delle attività di monitoraggio del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, recentemente pubblicati sul sito del Snpa, la Puglia vanta il mare più pulito d’Italia per il quarto anno consecutivo: il 99,7% delle sue acque di balneazione è infatti classificato come “eccellente”. Seguono Friuli-Venezia Giulia (99%), Sardegna (98,4%) e Toscana (98,2%). Questi risultati derivano dalle analisi microbiologiche condotte nel periodo 2020-2023.
Secondo quanto riportato dal Snpa, 5.090 chilometri di coste marine italiane (pari al 95,6% delle aree monitorate) sono classificati come di qualità “eccellente”. Aggiungendo i tratti con valutazione “buona” (153 chilometri, ossia il 2,9% del totale), la percentuale raggiunge il 98,5%. Trentadue chilometri (0,6%) sono classificati come “sufficienti” e 44 chilometri (0,8%) come di qualità “scarsa”.
Buone notizie anche per le acque di fiumi e laghi, dove emergono percentuali simili per la qualità delle acque: sui 662 chilometri monitorati, 630 chilometri sono classificati come di qualità “eccellente”, rappresentando il 95,2% del totale osservato; 20 chilometri sono di qualità “buona” (3,1%), 6 chilometri di qualità “sufficiente” (0,9%) e 1 chilometro è di qualità “scarsa” (0,2%).
È cruciale sottolineare che nell’ultimo monitoraggio del Snpa non sono state considerate le zone proibite alla balneazione e soprattutto le coste della Sicilia, poiché la responsabilità di monitorare queste aree ricade sul sistema sanitario regionale, il quale non ha ancora pubblicato i dati relativi al 2023.
Secondo i dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente, quindi, le acque italiane hanno una qualità superiore rispetto alla media dei Paesi dell’Unione europea.
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