Con il costo della vita in costante aumento, crescere dei figli diventa un impegno sempre più gravoso per una famiglia. La compagnia EnjoyTravel ha stilato una classifica dei 25 Paesi più adatti ad avere una famiglia, prendendo in considerazione cinque aspetti ritenuti particolarmente importanti per le esigenze di una coppia di neo genitori. Quindi è stato assegnato un punteggio di massimo 20 punti per ciascuna categoria: sicurezza, sanità, salari, costo degli affitti e livello di istruzione.
Per ciascun Paese è stato preso in esame il relativo posizionamento nell’indice mondiale di sicurezza, il sistema sanitario, lo stipendio medio secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd), il costo degli affitti e l’indice di istruzione pubblicato ogni anno dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite. In aggiunta, sono stati calcolati 50 punti in più per il congedo di maternità e di paternità (25 e 25), per un totale di 150 punti. Vediamo allora la top ten della classifica.
10. Repubblica Ceca
Con un costo della vita molto basso, un congedo di maternità retribuito di 28 settimane e di paternità di 14 giorni retribuiti, la Repubblica Ceca entra nella top ten. I salari e il livello di istruzione ottengono un punteggio non altissimo, ma le famiglie possono godere della sanità pubblica, estesa anche agli expat.
9. Olanda
Secondo l’Unicef, i bambini olandesi sono i più felici al mondo. Il percorso d’istruzione viene disegnato in base alle esigenze dell’allievo, che può scegliere tra scuole Montessori e bilingue. Il congedo di paternità è di una settimana pagata e 5 settimane al 70% del salario e sono previsti congedi per chi è dipendente e ha figli al di sotto degli 8 anni.
8. Nuova Zelanda
Punteggio pieno per sanità, istruzione e sicurezza dopo le recenti riforme che hanno migliorato il sistema sanitario. I salari sono alti, ma le politiche per i neo genitori penalizzano la regione: il congedo può essere preso da un solo genitore o diviso tra entrambi se idonei. E’ pari a 26 settimane retribuite grazie a fondi governativi o 52 settimane non retribuite.
7. Germania
Ottimi voti per sanità e istruzione e salari in media più alti che negli altri Paesi europei. I neo genitori hanno diritto a un bonus di 1800 euro al mese, mentre i datori di lavoro non sono obbligati a pagare uno stipendio. Entrambi i genitori possono prendere un congedo fino a 3 anni dopo la nascita del bambino.
6. Polonia
Con stipendi più bassi della media europea e il prezzo degli affitti in linea, il costo della vita è in media più basso che nel resto d’Europa. Buoni punteggi anche per sanità e sicurezza. Le neo mamme hanno diritto a 26 settimane di congedo pagato, i padri a due settimane retribuite. Un po’ peggio l’istruzione.
5. Finlandia
Ottimi punteggi nel campo dell’istruzione, che premia la collaborazione piuttosto che la competizione. Entrambi i genitori hanno diritto a 160 giorni di congedo, di cui 26 settimane al 70% della retribuzione e il resto a una cifra fissa.
4. Islanda
L’Islanda vanta una criminalità quasi inesistente, sanità accessibile a tutti e un sistema d’istruzione tra i migliori in Europa. I neo genitori hanno diritto a 6 mesi di congedo retribuiti all’80% di uno stipendio medio.
3. Danimarca
Ottimi punteggi per sanità, istruzione e sicurezza. Il salario medio è tra i più alti in Europa, e il costo degli affitti è relativamente economico. In più le famiglie possono fare affidamento su un ottimo sistema di servizi per l’infanzia. I neo genitori possono contare su un totale di 52 settimane di congedo.
2. Singapore
Punteggio pieno in quattro categorie: sicurezza, istruzione, sanità e salario medio, uno dei più alti al mondo. Il prezzo degli affitti è notoriamente alto, ma in linea con gli stipendi. I padri hanno diritto a due settimane di congedo, le madri fino a 16 settimane.
1. Norvegia
La Norvegia ha ottenuto ottimi punteggi in ambito sanità, sicurezza e istruzione, ma ciò che fa la differenza sono le politiche per i neo genitori: le madri hanno diritto a un bonus economico e a un congedo di maternità, i padri hanno diritto a 54 giorni lavorativi di congedo, una possibilità sfruttata dall’80% degli uomini.