Nel 2024, gli aeroporti di Pescara e Forlì si sono distinti per le tariffe più basse per i voli, mentre Firenze si conferma tra i più costosi
Nel panorama aereo italiano, il costo dei voli rappresenta un elemento cruciale per viaggiatori e turisti. Nel 2024, gli aeroporti di Pescara e Forlì si sono distinti come i più convenienti del Paese, offrendo tariffe medie decisamente basse rispetto ad altri scali. Al contrario, partire dallo scalo di Firenze si è rivelato essere un’esperienza piuttosto costosa, con prezzi che hanno toccato punte elevate in determinati periodi dell’anno. Questa analisi, condotta dal Corriere su piattaforme specializzate, offre un’illuminante panoramica su come le tariffe aeree variano a seconda dell’aeroporto di partenza, e mette in luce alcune dinamiche interessanti nel mercato dei voli.
Per comprendere meglio la situazione dei costi aerei, è fondamentale considerare la metodologia utilizzata per l’analisi. È stata presa in esame la tariffa media proposta in classe Economy da tutti i vettori, includendo le tasse aeroportuali. Tuttavia, le spese extra per servizi aggiuntivi — come l’imbarco prioritario, il bagaglio a mano, la scelta del posto e il cibo a bordo — non sono state incluse, poiché queste informazioni non sono facilmente accessibili dai database internazionali. Inoltre, il dato analizzato non si limita solo ai valori registrati a 6-9 mesi dalla partenza, ma considera anche le tariffe a una settimana dal viaggio, offrendo così un quadro più completo e realistico dei costi.
Analizzando i voli nazionali, emerge chiaramente che l’aeroporto di Pescara ha offerto il prezzo medio più basso, con una tariffa di poco sotto i 31 euro a tratta. Segue Forlì, con un costo di poco più di 34 euro, e Salerno, che, aperto solo nella stagione estiva, ha raggiunto tariffe simili. Questa tendenza evidenzia il predominio dei piccoli aeroporti nella fascia più economica della classifica, un fenomeno attribuibile agli sforzi delle compagnie aeree di stimolare la domanda con offerte competitive.
Un caso interessante è quello di Bergamo, il terzo scalo italiano per numero di passeggeri, dove il costo medio del biglietto è di meno di 45 euro. Questo aeroporto è caratterizzato da una forte presenza di compagnie low cost, che hanno reso i voli più accessibili per i viaggiatori. Anche Roma Ciampino, con una tariffa media poco sopra i 45 euro, si inserisce in questo trend favorevole.
Se da un lato troviamo aeroporti che offrono voli a prezzi stracciati, dall’altro lato ci sono destinazioni che segnano il passo con costi ben più elevati. In cima alla classifica delle tariffe più care ci sono le isole di Pantelleria e Lampedusa, con prezzi medi rispettivamente di 150 euro e 135 euro. Tuttavia, è importante notare che queste tariffe sono parzialmente calmierate per i residenti, il che rende la situazione più complessa.
Tolte le isole, emerge Milano Linate, con una tariffa media di 84 euro, che evidenzia la sua vocazione per il traffico business. Anche Firenze non è da meno, con un costo medio di 80 euro. Altre città come Roma Fiumicino (76 euro), Reggio Calabria (72,5 euro) e Genova (70 euro) seguono a ruota. Milano Malpensa si colloca a metà classifica con un costo di 51 euro, mentre Napoli segna un prezzo di 52 euro.
Passando al settore internazionale, l’aeroporto di Forlì si distingue come il più conveniente anche per i voli verso l’Europa, con una tariffa media di 33 euro a tratta. Salerno segue con un costo di 42 euro, segnalando un successo nel stimolare la domanda turistica. Altri scali come Parma e Pescara si attestano rispettivamente su 43 e 47 euro. Bergamo, nonostante la sua ampia rete di collegamenti, mantiene prezzi competitivi con una media di 52 euro, mentre Ciampino si posiziona a 58 euro.
Con l’avvento del 2025, le prospettive sui costi aerei non sono semplici da prevedere. Guardando alle curve tariffarie, l’inizio dell’anno ha visto valori simili a quelli del 2024, ma le variabili in gioco complicano notevolmente le previsioni. Carlos Muñoz, CEO di Volotea, ha recentemente dichiarato che ci si aspetta un incremento dei prezzi del 5% a causa di ritardi nelle consegne dei velivoli e problemi ai motori che richiedono ispezioni più frequenti. Un aumento nel costo del carburante e una domanda crescente rispetto al 2024 potrebbero rendere il fenomeno del “caro voli” una realtà tangibile per i viaggiatori.
In questo contesto, la scelta dell’aeroporto da cui partire assume un’importanza cruciale per chi desidera viaggiare senza svuotare il portafoglio. La competizione tra aeroporti e compagnie aeree continuerà, e sarà interessante osservare come si evolverà il mercato nei prossimi mesi, in un panorama in continua evoluzione e sempre più influenzato da fattori esterni e interni.
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