Tra il mondo terreno e quello infernale ci sarebbe un punto di connessione. Un passaggio misterioso costudito da un castello nel cuore dell’Europa. Infatti, come sicuramente sapranno gli appassionati di paranormale, la porta dell’Inferno si troverebbe in Repubblica Ceca, a soli 47 chilometri a nord di Praga, già nota per le storie di fantasmi, celata sotto le fondamenta dello spettrale Castello di Houska. Ma davvero questa costruzione gotica cela l’ingresso per il mondo demoniaco? Le leggende direbbero di si.
Ma vediamo prima la collocazione storica del mito. Infatti, secondo quanto tramandato, il Castello di Houska sarebbe stato costruito su ordine del re Ottocaro II di Boemia, sebbene rimase disabitato per molti anni. Probabilmente, il motivo è da addurre alle dicerie che già allora circolavano su quel luogo spettrale. Infatti, in poco tempo la rocca si guadagnò la fama di sito più misterioso e oscuro di tutta la Repubblica Ceca. Non a caso, ancora oggi, molti cittadini del posto si rifiutano di aggirarsi nei dintorni della costruzione, spaventati dall’atmosfera oscuro del posto. Tutto il contrario dei turisti, i quali sono attratti dalle atmosfere cupe del Castello di Houska. Quanto, però, del mito terribile è vicino alla verità?
Prima di scendere nel cuore del mito secondo cui celeebbe le porte dell’Inferno, occorre analizzare la storia del Castello di Houska. Come si diceva, la costruzione venne edificato a intorno al XIII secolo, sebbene non vi sia alcuna certezza certa su chi abbia commissionato l‘opera. Tuttavia, gli studiosi sono concordi nell’ipotizzare che si possa essere trattato dal re Ottocaro II di Boemia, della famiglia dei Přemyslidi, probabile discendente di Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero. Secondo tale posizione storica, il Castello di Houska fu dunque costruito tra il 1253 e il 1278, lo scopo di usato come centro amministrativo del regno. Bisogna però citare un’altra teoria, basata su un reperto scritto del 1316, secondo cui il castello fu invece commissionato da Hynek Berka di Dubá come regalo per suo figlio.
Qualsiasi sia la sua origine, è certo che negli anni successivi il Castello Houska fu tramandato come possedimento ereditarioi tra le varie famiglie aristocratiche del paese, almeno fino al 1584, quando la costruzione divenne definitivamente proprietà della famiglia nobiliare Herzan von Harras. Subito, i nuovi proprietari decisero, per la prima volta da quando era stato costruito, di rinnovare l’edificio, impreziosendolo con sculture e dipinti rinascimentali. Inoltre, la famiglia ordinò che fosse circondato da una massiccia cinta muraria che avrebbe protetto la residenza dai colpi di artiglieria dei nemici.
Quanto, alla fine della Guerra dei Trent’Anni, tra il 1618 e il 1648, il Paese passò sotto il controllo della famiglia degli Asburgo, i sovrani imposero che molte delle fortezze della regione fossero distrutte, incluso il castello di Houska. Dopo un lungo periodo di anonimato – almeno all’apparenza – durante la Seconda Guerra Mondiale, la costruzione cadde in mano ai soldati nazisti che se ne servirono come deposito di documenti, soprattutto di libri ebraici e massonici. Ma è andata davvero in questo modo?
Il folklore locale racconterebbe una storia ben diversa. Infatti, la leggenda narra che il Castello di Houska venne appositamente costruito su un baratro come “guardia” di mattoni su un abisso che avrebbe condotto direttamente all’inferno dominato da terribili animali e diaboliche creature alate. Tanto si è radicato il mito nelle credenze locali, che tutta la popolazione del circondario iniziò a credere che potesse essere un luogo paranormale.
Secondo la leggenda, il duca Duban sarebbe stato tanto ossessionato dal mistero del baratro da renderlo una promessa di salvezza per i condannati a morte. Non a caso, era pronto a concedere loro la grazia se avessero avuto il coraggio di gettarsi nel pozzo e tornare indietro per raccontargli cosa si nascondeva al suo interno. dice che la maggior parte di coloro che accettarono la proposta non tornò mai indietro e chi lo fece perse la ragione e non fu in grado di rivelare i segreti della voragine. Tuttavia, non si sentì mai il tonfo del corpo del primo condannato che accettò di essere gettato nelle profondità del dirupo, il quale, molti anni dopo la sua presumibile morte, ricomparve alla corte aristocratica con capelli bianchi e rughe in volto, avendo perso del tutto il lume della ragione.
D’altro canto, si narra che molti cavalieri medievali immaginassero che sotto il Castello di Houska si celasse la fonte dell’immortalità, custodita da un monaco incappucciato e senza faccia.
Infine, gli ultimi stralci della leggenda oscura, racconterebbe una versione diversa del motivo per cui i nazisti occuparono la rocca durante la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, sembrerebbe che i soldati tedeschi utilizzassero il castello per riti occulti e vari esperimenti scientifici di carattere macabro.
Dunque, qualsiasi storia aleggia sul Castello di Houska racconta una parabola terrificante e infernale, tutta incentrata sulla suggestiva teoria che la costruzione rappresenti una presunta porta per l’Inferno.
Non a caso, i racconti popolari tramandano che ancora prima che sorgesse l’edificazione muraria gli abitanti della zona non osavano uscire di casa dopo il tramonto perché i villaggi venivano assaltati dalle oscure creature demoniache dall’ aspetto animalesco che fuoriuscivano dall’abisso. Addirittura, molti dei residenti di Houska si rifiutavano di percorrere la strada che conduceva alla rocca.
Il mistero sulla costruzione nel cuore della Repubblica Ceca si infittisce se si prendono in considerazione alcune fonti storiche. Infatti, nella sia cappella della chiesa di Houska sia sulle mura del castello stesso sono raffigurati sono numerosi affreschi e raffigurazioni di creature demoniache provenienti dagli abissi, metà uomo e metà animale, intente ad assaltare il villaggio vicino sotto la guida da una diabolica mano artigliata. Una simile rappresentazione iconografica sarebbe alla base della credenza secondo cui si tratterebbe proprio di demoni fuoriusciti dalle profondità del castello di Houska.
Addirittura, le oscure leggende su questo posto infernale continuarono anche dopo che il pozzo senza fondo fu sigillato. Infatti, coloro che passavano nei pressi della rocca affermavano che di notte si riuscivano sentire urla disumane e parole urlate in una lingua incomprensibile. Inoltre, ci fu chi affermò di avere avvistato fantasmi e strane creature bipedi muoversi lungo le mura della fortezza.
E il mito secondo cui il Castello di Houska custodirebbe la porta dell’Inferno continua ancora oggi. A tal proposito, molti dei visitatori dichiarano di sentire grida provenire da sotto le fondamenta, asserendo anche di avere avvistato una creatura terribile aggirarsi nei pressi della costruzione. Dal canto loro, gli abitanti di Houska sono terrorizzati dalla presenza spettrale di un cavaliere nero senza testa che lascerebbe una scia di sangue lungo il circondario del castello.
Come se non bastasse, l’attuale proprietario dell’edificio, Jaromir Simonek, sostiene di essere stato in prima persona testimone di molti fenomeni paranormali all’interno del castello. Infatti, Simonek ha rivelato che una volta un suo ospite avrebbe avvistato due figure nere senza ombra tra le stanze della fortezza.
Tuttavia, sebbene il proprietario abbia concesso ad alcuni di studiosi del paranormale di effettuare ricerche sui fenomeni verificatisi all’interno del castello, il Governo ha imposto il divieto di eseguire lavori di scavi nelle fondamenta, ufficialmente per timore della presenza di materiale bellico nazista. Pertanto, molte aree del Castello di Houska continuano a essere inaccessibili, rendendo impossibile scoprire la verità sull’oscura porta per l’Inferno nascosta sotto le sue fondamenta.
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