La Roccia dell’Elefante deve la sua forma a un processo naturale d’erosione del vento e dell’acqua, che ha modificato negli anni la pietra fino a darle le sembianze di un elefante
a Roccia dell’Elefante è un capolavoro naturale imponente e storico situato nel nord della Sardegna, famoso per la sua forma caratteristica che ricorda un elefante con proboscide e zampe. È alta circa 4 metri e si estende su una base di 10 metri. Secondo alcune leggende, la sua forma particolare sarebbe stata opera di giganti o di esseri mitologici che popolavano la Sardegna in tempi remoti. Questa attrazione attira ogni anno migliaia di visitatori.
Cos’è la Roccia dell’Elefante
La Roccia dell’Elefante deve la sua forma a un processo naturale d’erosione del vento e dell’acqua, che ha modificato negli anni la pietra fino a darle le sembianze di un elefante. È una roccia di trachite color ruggine, staccatasi in antichità dal massiccio di monte Castellazzu e rotolata a valle. All’interno della roccia sono state scoperte anche tombe preistoriche.
“Custodisce due domus de Janas, scavate su livelli differenti, probabilmente nel Neolitico finale (3200-2800 a.C.). La tomba superiore è danneggiata dal crollo della parte frontale della roccia e in origine presentava tre piccoli vani. Alcuni studiosi ipotizzano che la distruzione della prima domus sia avvenuta già durante l’uso, motivo per il quale sarebbe stata realizzata la seconda, sfruttando la roccia sottostante. Essa contiene quattro vani in origine preceduti da un dromos, cioè un corridoio a cielo aperto. Dal portello di ingresso quadrangolare con rincasso a cornice, accederai al primo vano, sulle cui pareti laterali sono scolpite in rilievo due protomi bovine, con corna a mezzaluna. Noterai anche uno zoccolo risparmiato nella roccia e una banda scolpita sotto la linea del soffitto. Un portello conduce al secondo vano, anch’esso decorato con motivi architettonici, da qui raggiungerai gli altri due ambienti”, si legge nel sito sardegnaturismo.it.
Queste grotte erano utilizzate per scopi religiosi e le incisioni sulle pareti ne sono la conferma. Avvicinandosi alla roccia si notano alcune aperture quadrangolari scavate e disposte su due livelli, tipiche di queste tipologie di sepolture. La roccia crea stupore in tutti i visitatori, anche per la sua posizione strategica: si trova infatti sul ciglio della strada, a quattro chilometri dal borgo di Castelsardo, lungo la statale 134 in direzione Sedini.
La roccia è diventata uno dei simboli di Castelsardo, famoso per il suo castello medievale.
Curiosità
- La Roccia dell’Elefante è conosciuta in sardo come Sa Pedra Pertunta, ossia “la pietra forata”,
- per le antiche popolazioni locali la forma della roccia e le sue cavità avevano un valore sacro, legato al culto dei morti e alla spiritualità e rappresentavano forza e protezione,
- è una delle più celebri rocce scolpite dalla natura.
Dove si trova e come raggiungerla
La Roccia dell’Elefante si trova sul ciglio della strada statale SS 134, a pochi chilometri da Castelsardo, in provincia di Sassari, e collega il comune al paese di Sedini (al Km 19.300). Il sito è accessibile liberamente e in maniera gratuita.
Dista dal borgo di Castelsardo circa 3 minuti. Mentre da Sassari bisogna seguire la SS200 verso Castelsardo (circa 30 km). Puoi anche utilizzare gli autobus delle linee locali (ARST) che collegano Sassari e Castelsardo. Accanto alla Roccia dell’Elefante è disponibile un piccolo parcheggio gratuito.