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La Spagna combatte l’overtourism: ecco tutte le regole da conoscere

La Spagna vara nuove regole per mettere un freno al turismo di massa: ecco tutte le norme che bisogna conoscere

Negli ultimi anni, la Spagna ha registrato un incremento vertiginoso del turismo, diventando una delle destinazioni più ambite a livello globale. Con il suo clima mediterraneo, le splendide spiagge che si estendono per oltre 5.000 chilometri e una gastronomia che ha conquistato palati di ogni tipo, è facile comprendere perché nel 2024 il Paese ha accolto ben 94 milioni di visitatori, registrando un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Questo afflusso ha portato a spese turistiche significative, ammontanti a circa 126 miliardi di euro, che corrispondono a circa il 13% del prodotto interno lordo nazionale. Tuttavia, la crescita esponenziale del turismo ha innescato una serie di problemi, spingendo il governo spagnolo a introdurre nuove normative per gestire l’overtourism e bilanciare le esigenze dei residenti con l’impatto dei turisti.

Requisiti di ingresso in Spagna

Il governo ha messo in atto regole che variano a livello nazionale e locale, creando un intricato mosaico di normative che i viaggiatori devono conoscere per evitare multe salate. Infatti, alcune di queste regole possono comportare sanzioni di centinaia di euro, rendendo essenziale informarsi prima di pianificare un viaggio in Spagna.

L’ingresso in Spagna varia a seconda della provenienza del visitatore. Per i cittadini dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e dell’Area Schengen, l’accesso è relativamente semplice: basta presentare un documento d’identità o un passaporto valido. Tuttavia, per chi proviene da paesi extra UE, come Regno Unito, Canada e Stati Uniti, ora è obbligatorio mostrare un passaporto valido per almeno tre mesi dalla data di partenza prevista, oltre a dimostrare di avere un’assicurazione di viaggio e fondi adeguati per coprire il soggiorno.

Norme per i turisti in Spagna | Pixabay @anyaberkut – Okviaggi

 

A partire dal 2025, entrerà in vigore il Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (Etias), che richiederà ai visitatori non UE di registrarsi e pagare una piccola tassa per l’autorizzazione. Questa novità si aggiunge a un panorama complesso di regole che i turisti devono seguire.

Normative sugli alloggi

Il governo spagnolo ha anche introdotto misure per regolamentare gli affitti a breve termine. A partire dal 2 gennaio 2025, i proprietari che desiderano affittare le proprie abitazioni dovranno:

  • Registrarsi in un database nazionale;
  • Ottenere un permesso;
  • Raccogliere informazioni sensibili sugli ospiti, inclusi dati bancari e identificativi personali.

Le sanzioni per chi non rispetta queste normative possono essere severe, e si prevede che l’aliquota IVA sugli affitti a breve termine aumenti, rendendo queste opzioni di soggiorno più costose. Sebbene gli Airbnb non siano stati completamente vietati, a Barcellona e in altre città ci sono limitazioni significative nei quartieri dove gli affitti turistici superano una certa percentuale. Questo approccio mira a preservare la qualità della vita dei residenti e a ridurre l’impatto del turismo di massa.

Tasse turistiche e comportamenti da rispettare

In Spagna, molte città hanno implementato una tassa di soggiorno, che varia a seconda della località e della tipologia di alloggio. A Barcellona, ad esempio, la tassa è stata recentemente raddoppiata, portando il costo a 7 euro a notte per gli hotel di lusso. Le Isole Baleari e altre regioni stanno seguendo la stessa direzione, aumentando l’importo, soprattutto durante i periodi di alta stagione. Queste tasse sono destinate a finanziare i servizi pubblici e a migliorare l’infrastruttura turistica.

Oltre alle normative sull’alloggio e sulla tassa di soggiorno, ci sono anche regole specifiche sul comportamento dei turisti. A Barcellona, ad esempio, è vietato praticare pub crawl nel quartiere Eixample, e il consumo di alcolici per strada è limitato in molte località turistiche delle Baleari. Le violazioni possono comportare multe significative, che variano da 750 a 3.000 euro a seconda della gravità della violazione.

Inoltre, alcune città, come Soller a Maiorca, hanno implementato zone a basse emissioni, limitando l’accesso ai veicoli non registrati per migliorare la qualità dell’aria e la sicurezza stradale. Anche le normative sulle spiagge stanno diventando più severe: in alcune località è vietato fumare e l’installazione di tende e gazebo è stata limitata per garantire la sicurezza e la pulizia delle aree balneari.

In un panorama turistico in continua evoluzione, è fondamentale che i visitatori si informino adeguatamente sulle normative locali per garantire un soggiorno sereno e privo di imprevisti. Con l’aumento della vigilanza e delle sanzioni, rispettare le regole diventa non solo un atto di cortesia verso i residenti, ma anche un modo per vivere l’esperienza spagnola in modo più autentico e responsabile.

a.fabiani

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