Viaggiare piace proprio a tutti o è una questione generazionale? Il rapporto di McKinsey aiuta a chiarire cosa è cambiato per i più giovani
Viaggiare è sicuramente una delle attività preferite delle nuove generazioni, sopratutto grazie alla maggiore accessibilità dei viaggi oltre confine. Infatti, prendere un aereo può essere paragonabile a prendere un qualsiasi altro mezzo di trasporto, senza più considerarlo un evento straordinario.
Un tempo viaggiare era un lusso che non tutti potevano permettersi, mentre con le compagnie low cost e un Airbnb comodo ed economico è possibile spendere decisamente poco per un weekend lungo. Ma l’amore per i viaggi è valido per tutte le generazioni oppure è qualcosa di particolarmente correlato alle nuove generazioni?
Secondo il rapporto sullo stato del turismo e dell’ospitalità del 2024 di McKinsey, il 76% della Generazione Z afferma di essere più interessato ai viaggi rispetto al passato. Man mano che si sale con l’età questo amore spassionato per i viaggi si fa più tenue, infatti rispettivamente abbiamo i Millenials con un 72% di viaggiatori provetti, la Gen X con un 64% e i Baby Boomers con un 55%, ad occupare l’ultimo posto della classifica tra i sostenitori dei viaggi.
Tuttavia, bisogna ammettere che sono cambiate anche le abitudini di viaggio. Infatti, mentre i giovani tendono a spostarsi oltre confine e a visitare luoghi anche molto distanti da casa, i Baby Boomer si dimostrano più ancorati al territorio e preferiscono effettuare viaggi nazionali.
Prima di tutto bisogna considerare il tipo di mentalità che appartiene più ad una generazione che ad un’altra: i giovani di oggi sono spinti da una maggiore curiosità e da un maggiore interesse nel girare il mondo. Inoltre, nonostante spesso le persone più adulte godrebbero di una maggiore stabilità economica, preferisco non essere avventati nelle spese ed investire il denaro in altri aspetti della vita quotidiana dimostrandosi più parsimoniosi.
Come abbiamo anticipato, il fatto che ad oggi sia possibile effettuare dei viaggi low cost ha reso accessibile viaggiare anche per i giovanissimi, che pur non avendo entrate stabili possono fare fronte ai costi minimi per poter salire su un’aereo e stare via qualche giorno.
L’apertura mentale, la possibilità economica, le ristrettezze dovute agli impegni di lavoro o ai doveri familiari, incidono sicuramente sul bilancio rilasciato da McKinsey, ma questi dati fanno anche pensare a come l’idea di viaggio sia mutata attraverso gli anni.
Un tempo viaggiare era considerato glamour e per pochi fortunati. Per esempio, negli anni ’80 e ’90 gli spostamenti avvenivano per lo più in auto, autobus o treno, mentre l’aereo era un’alternativa plausibile solo per i più abbienti. Il motivo? Pochi voli e decisamente costosi.
Inoltre, con l’arrivo di internet è cambiata l’intera organizzazione del viaggio: mentre prima per viaggi più elaborati occorreva affidarsi ad agenzie di viaggio, ad oggi è tutto a portata di click e si può organizzare al dettaglio qualsiasi spostamento, prenotando in autonomia voli, alberghi, escursioni, visite guidate e quant’altro.
Tutto queso ha fatto in modo che le nuove generazioni crescessero con una mentalità più propensa all’idea di viaggiare anche in località lontane, mentre i più grandi faticano a cancellare dalla loro mente l’idea che i viaggi siano per persone con ampie disponibilità economiche e preferiscono rimanere a casa o limitare i viaggi all’interno della stessa nazione spesso più per un pregiudizio che per l’effettiva impossibilità di permettersi il viaggio.
Nel 2024 i trend di viaggio hanno riguardato principalmente i più giovani. Infatti il 38% dei viaggiatori italiani tra i 18 e i 24 anni ha ammesso di aver prenotato un viaggio per poter assistere ad un concerto , sia all’interno dell’Italia che oltre confine. Per capire la portata del fenomeno vi basti pensare al fenomeno Taylor Swift che ha portato migliaia di persone a spostare di Paese in Paese per poter assistere ad una tappa del suo Eras Tour.
Un’ altra tendenza di viaggio legata alle nuove generazioni è quella legata al turismo cinematografico o inerente alle serie tv. Per esempio dopo l’uscita di Mare Fuori, c’è stato un boom di prenotazioni per viaggi brevi a Napoli, città in cui è stata girata la famigerata serie tv.
Queste tendenze non si ripercuotono invece sui viaggi delle generazioni passate che tendono a spostarsi per lavoro, per ricongiungersi con parenti lontani o per festeggiare determinate ricorrenze, come ad esempio matrimoni o festività.
In poche parole, le percentuali che abbiamo riportato tengono conto di differenze culturali, di mentalità, economiche e di trend di viaggio che sono sempre più indirizzati ai giovani e a cui le generazioni passate sembrano immuni.
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