Quali sono le caratteristiche del viaggiatore italiano? A questa domanda ha provato a rispondere una indagine di Phocuswright, società di ricerca e consulenza turistica americana. Nello specifico, la società ha analizzato tutte le caratteristiche legate all’italiano che decide di mettersi in viaggio: quanto spende, cose sceglie, a chi si affida, da chi si fa condizionare nelle scelte e così via. Ne è emerso un quadro molto interessante, che differenzia il viaggiatore del Belpaese dagli omologhi europei e non solo. Scopriamone qualcosa di più entrando nel dettaglio.
Il viaggiatore italiano e le sua caratteristiche
La ricerca parte dai dati degli ultimi dodici mesi. Secondo Phocuswright negli ultimi 12 mesi hanno viaggiato 27 milioni di italiani. Nel 2020 erano stati 23 milioni. Il primo dettaglio che balza all’occhio guardando i numeri è un trend che in Italia è difficile da cambiare: gli italiani continuano a preferire il turismo interno/domestico, che segna l’82% contro il 53% di viaggi all’estero. L’11% ha scelto di volare in Gran Bretagna, il 39% ha preferito raggiungere altre mete europee.
Questa tendenza cambia leggermente quando si parla di viaggiatori giovani. Per gli Under 35 emerge una maggiore propensione a viaggiare all’estero, anche se in larga parte si sceglie comunque di rimanere in Europa. Questa fattore, però, potrebbe essere condizionato da questioni economiche. Non sempre in giovane età si hanno a disposizione i budget necessari per viaggi di lunga durata.
Tornando, invece, a un’analisi più generale, la ricerca sottolinea come il 55% dei viaggiatori italiani negli ultimi dodici mesi abbia preferito le grandi città, il 51% le località di mare, mentre il 33% abbia optato per i piccoli centri, confermando in questo senso la rinascita del turismo legato ai borghi.
Quanto viaggiano gli italiani?
Altri dati interessanti arrivano dal focus su quanto viaggiano e quanto spendono per i viaggi gli italiani. Chi è partito, ha fatto 3,2 viaggi nell’ultimo anno, spendendo una media di 2.490 euro per 2,2 partecipanti, vale a dire circa 1.132 euro a persona, con una durata del soggiorno di 12,7 notti. Per gli alloggi, la pandemia ha in qualche modo cambiato le abitudini. A fare i conti con una contrazione delle prenotazioni sono stati gli alberghi tradizionali. Il viaggiatore italiano post Covid sembra preferire di gran lunga i B&B. Anche in questo caso, a incidere in maniera particolare è la questione economica. Non a caso, i viaggiatori più giovani sono quelli che maggiormente confrontano i prezzi delle diverse soluzioni di alloggio.
L’importanza degli amici e del passaparola
A distinguere gli italiani da altri viaggiatori è, però, una caratteristica molto particolare. Stando ai numeri della ricerca, prima di partire gli italiani si fanno ancora condizionare in maniera importante dai suggerimenti dati dagli amici e dal passaparola. I suggerimenti di amici e parenti influiscono nelle scelte per il 44% dei vacanzieri, seguiti a grande distanza da agenzie di viaggio (19%), magazine e guide (16%), uffici turistici (14%), annunci in radio e tv (11%). In questo contesto emerge anche un dettaglio che non si può certo definire sorprendente. Nella fascia più giovane hanno un ruolo importante nelle scelte di viaggio anche i social, ai quali si affidano soprattutto gli under 35.