Non c’è mai un momento nel quale l’uomo può fermarsi a pensare di avere scoperto o ritrovato tutto. Non è così e mai sarà così
Le scoperte archeologiche sono sempre importanti per la storia dell’umanità. È da secoli che l’uomo fa delle scoperte sensazionali in qualsiasi angolo del mondo. Che sia in Egitto, con i Faraoni dell’antichità, o la Magna Grecia nel sud Italia. Ovunque ci sia stata una civiltà, c’è qualcosa da scoprire. E anche il 2023 ci ha regalato numerose e sensazionali scoperte archeologiche che hanno contribuito a fare nuova luce sulla storia e a impreziosire il patrimonio culturale dell’umanità.
Non c’è mai un momento nel quale l’uomo può fermarsi a pensare di avere scoperto o ritrovato tutto. Non è così e mai sarà così. Basti pensare agli ultimi ritrovamenti a Pompei, un museo a cielo aperto, ma soprattutto un sito archeologico nel quale le scoperte sono sempre tante e importanti. Che aiutano a capire come era la vita nei secoli passati in quel determinato luogo. Vediamo quali sono quelle più incredibili avvenute nel 2023.
In questo viaggio intorno al mondo, tra una scoperta e un’altra, partiamo dalla Spagna. Perché tra le scoperte più incredibili troviamo quella presso il sito archeologico del V secolo a.C. Casas del Turuñuelo, situato nel comune di Badajoz, dei resti di cinque statue di circa 2.500 anni. Un ritrovamento che testimonia qualcosa, molto probabilmente, sulla civiltà di Tartesso, misteriosa città protostorica situata nel sud della Spagna. Dal 2015 che in questa zona vengono fatte grandi scoperte archeologiche, che ci aiutano a conoscere di più sulle civiltà che hanno vissuto in questi luoghi.
Dalla Spagna arriviamo in Italia. Il nostro paese ha un grandissimo patrimonio culturale antico grazie all’influenza dei greci e dei romani, ma non solo. Dalle nostre parti continua a stupire la vasta area archeologica dell’antica città di Aquileia. Recentemente c’è stata una nuova scoperta fatta dalla nuova campagna di scavo portata avanti da un’equipe dell’Università di Verona – Dipartimento Culture e Civiltà. Nel 2023 è emerso un monumentale mercato di epoca romana nell’area del Fondo ex Pasqualis, a sud della città. Un ritrovamento che conferma quanto Aquileia sia stata un vivace centro di scambi commerciali durante l’epoca Tardoantica.
Grandi ritrovamenti anche a Roma, nella Città Eterna. Nel Parco Archeologico del Colosseo sono tornati alla luce alcuni rarissimi mosaici, appartenenti a un’antica domus di età tardo-repubblicana. Si tratta di un vero e proprio tesoro di inestimabile valore. Il ritrovamento degli archeologici è avvenuto all’interno della sala per i banchetti. Si tratta di un rivestimento parietale in mosaico con una complessa e variegata serie di figure, che non trova confronti con simili mosaici dell’epoca.
Dalla Città Eterna saliamo a nord verso la Toscana, culla degli Etruschi, che hanno avuto una grande influenza in diverse aree del nostro paese. Da Roma, quindi, arriviamo nei pressi dell’area archeologica di Vulci, l’antica città dell’Etruria nella Maremma laziale in provincia di Viterbo. L’anno scorso è stata sensazionale la scoperta, che ha stupito tutti, di una tomba intatta, la cosiddetta “Tomba 58”, a doppia camera. La camera A, aperta il 27 ottobre 2023, ha restituito un tesoro composto da vasi in bucchero e in ceramica etrusco-corinzia, manufatti in bronzo, olle e pithoi in impasto, e anfore di epoca etrusca.
Da Viterbo si va in Sicilia, uno dei luoghi più belli del mondo e punto di incontro, nella storia dell’umanità e nel corso dei secoli, di tantissime civiltà. In provincia di Trapani c’è lo straordinario Parco Archeologico di Selinunte. In questa zona, durante dei lavori di disboscamento e manutenzione del Vallone del Gorgo Cottone, sono emersi dal suolo quattro filari di blocchi di circa 1,80 metri e una struttura di 15 metri. Secondo gli archeologi, la posizione della costruzione potrebbe indicare un collegamento con il traffico navale del porto orientale. Ma su questo c’è bisogno ancora di qualche approfondimento e, chissà, di qualche altro ritrovamento.
Torniamo verso il nord Italia ed ecco la scoperta di nuove importanti testimonianze della civiltà etrusca. Sono tornate alla luce alla Necropoli di Crocifisso del Tufo, provincia di Orvieto, durante un progetto di valorizzazione e recupero del sito. Si tratta di dodici antichi cimeli, tra cui alcuni “buccheri”, ceramiche nere, lucide e sottili impiegate per realizzare vasi, e pezzi di calici in ferro risalenti al 500 a.C. Una scoperta importante che può dare risalto alla Necropoli di Crocifisso del Tufo.
Ed eccoci arrivare in Campanai, nei pressi dell’area marina protetta del Parco Sommerso di Baia all’interno del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Napoli. Qui la scoperta è stata davvero incredibile. Ma di cosa si tratta? Sul fondale è riapparso un pavimento realizzato in un vano di oltre 50 metri quadri, forse appartenente a un’importante stanza del noto complesso termale.
Dall’Italia ci spostiamo in Croazia, nella baia di Soline. Questa zona del mondo nasconde un villaggio sommerso ormai da millenni ed è stato scoperto recentemente da due docenti universitari. A maggio 2023 la spedizione per trovare nuovi reperti ha permesso di ritrovare una strada, lastricata in pietra, a circa cinque metri di profondità, che, probabilmente, collegava l’insediamento con l’isola di Korcula.
In questo elenco dei grandi ritrovamenti del 2023 non poteva mancare l’Egitto, paese straordinario che cela ancora grandi segreti della civiltà antica dei Faraoni. A Dendera, antica città egizia celebre per il tempio greco-romano della dea Hathor, una spedizione di archeologi ha scoperto una struttura romana su due livelli con una vasca di stoccaggio dell’acqua. Ma non è finita qui. Perché durante delle semplici operazioni di pulizia, è apparsa la statua di una sfinge che sorride, preziosissimo reperto con il volto dell’imperatore romano Claudio e una decorazione a forma di serpente sulla fronte, simbolo di regalità.
Infine, chiudiamo con la Croazia. A due passi da Spalato, nell’antica città romana di Salona, gli archeologi hanno scoperto alcuni bastioni che si estendono fino alla zona sud dell’attuale Solin. All’interno di questa “piccola cittadina”, dovevano trovarsi anche le grandi terme, un convento e la porta meridionale d’accesso.
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