Sulle rive meridionali del Lago di Ledro, a breve distanza da Riva del Garda, si trova un luogo incredibile e dal fascino storico unico: il Museo delle Palafitte, un prezioso sito archeologico immerso in uno scenario naturale incantevole. Appartenente alla rete territoriale del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, regala un’esperienza unica. Se volete fare un viaggio nel passato preistorico su delle splendide palafitte in un contesto incredibile, ecco tutto ciò che occorre sapere per visitare questo museo sulle palafitte del Lago di Ledro.
I complessi palafitticoli antichi delle Alpi sono costituiti da 111 siti archeologici sparsi sulle montagne europee. Diffusi in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, questi siti riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO rappresentano una testimonianza preziosa degli antichi villaggi palafitticoli delle comunità preistoriche. In Italia, 19 di questi siti si trovano nelle vicinanze di laghi o zone umide, tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Alto Adige.
Questi siti preistorici delle Alpi offrono una visione unica dell’insediamento umano durante il neolitico e l’età del bronzo nelle regioni alpine europee, dove l’acqua era abbondante. Sebbene la maggior parte di questi siti sia situata in Svizzera, l’Italia vanta siti di notevole importanza, come quelli sul lago di Varese, dove sono state scoperte le più antiche palafitte preistoriche, e sul lago di Garda.
I resti degli insediamenti preistorici italiani inclusi nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO risalgono a un periodo compreso tra il 5000 e il 500 a.C., dall’età neolitica all’età del bronzo. Le palafitte più antiche, risalenti al neolitico, sono state individuate sull’Isolino Virginia nel lago di Varese, in Lombardia. Il villaggio palafitticolo sul Lago di Ledro ha una storia che risale a 4000 anni fa e ha restituito numerosi reperti preistorici, tra cui manufatti in bronzo, osso, pietra e ceramica, offrendo una preziosa panoramica dell’evoluzione della vita quotidiana per oltre 4 millenni. Ma vediamo qualcosa in più proprio sul villaggio di palafitte sul Lago di Ledro.
A Molina di Ledro, nel Trentino, intorno agli anni ’30 del secolo passato, a seguito di una riduzione del livello del lago causata da lavori di infrastruttura, sono emersi dall’acqua decine e decine di pali insieme a numerosi oggetti, chiara testimonianza di un significativo insediamento preistorico che si rivelò presto tra i più importanti in Italia e in Europa. I pali originali sono ancora visibili sulla superficie del Lago di Ledro.
Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro ha visto la luce negli anni ’70 e, nonostante il recente rinnovo del 2019, mantiene l’obiettivo di far immergere i visitatori nella vita di un villaggio palafitticolo di 4000 anni fa, parte autentica e parte fedelmente ricostruita, permettendo di immaginare la vita quotidiana dell’Età del Bronzo.
Il villaggio comprende tre capanne e una palafitta, arredate con oggetti e suppellettili d’uso comune dell’epoca, offrendo così una ricostruzione realistica della vita degli antichi abitanti.
Esplorando liberamente lo spazio, si può immaginare come i nostri antenati affrontavano la vita e cercavano riparo dalle intemperie con materiali locali, come le canne del lago utilizzate per il tetto, grazie a tecniche che evitavano l’infiltrazione dell’acqua.
Il percorso museale è flessibile, consentendo ai visitatori di esplorare la vita quotidiana in un’epoca così remota. L’esposizione traccia il percorso dall’unità abitativa principale, la palafitta, fino alla vita nel villaggio e alla sua interazione con il territorio circostante, riflettendo sul ruolo dell’individuo e delle sue attività. Nonostante le conoscenze antropologiche limitate su questo insediamento, è evidente che la piccola comunità era organizzata in modo che ognuno contribuisse al benessere collettivo.
Il museo ha recuperato una vasta gamma di reperti intriganti, tra cui manufatti tessili, oggetti in bronzo – considerato il “re” dei materiali dell’Età del Bronzo – e in legno. Tra questi, spicca una canoa esposta al centro della sala, ricavata da un singolo pezzo di legno lungo oltre 5 metri, probabilmente utilizzata per attraversare il lago. Questi reperti sono testimonianze di una comunità che, sebbene in gran parte avvolta nel mistero, era chiaramente impegnata in varie attività quotidiane.
Il Museo delle Palafitte va oltre la semplice esposizione di oggetti antichi; è un’esperienza immersiva che invita visitatori di tutte le età a immergersi nella preistoria. Se cercate una gita che combini natura e cultura, questo museo offre un’esperienza educativa e coinvolgente, arricchita dalla bellezza naturale delle rive del Lago di Ledro.
Se desiderate un viaggio nel passato di oltre 4 millenni, dovete dirigervi verso l’Isolino Virginia, un piccolo angolo di serenità nel Lago di Varese, in Lombardia. Quest’isola rappresenta il più antico insediamento preistorico palafitticolo delle Alpi ed è un esempio eloquente di come l’uomo, per adattarsi ai cambiamenti delle acque del lago, abbia dovuto modificare o trasferire le proprie abitazioni occupando diverse aree dell’isola e utilizzando materiali differenti. Facente parte del comune di Biandronno, l’isola ospita un interessante museo archeologico con ricostruzioni di abitazioni neolitiche e una mostra dei reperti scoperti durante gli scavi.
Sempre in Lombardia è stato individuato il più esteso insediamento preistorico palafitticolo. I resti dei pali che sostenevano le capanne, emersi a breve distanza dalla riva del Lago di Garda a Manerba del Garda e ancora ben conservati, hanno rivelato la presenza di villaggi di vasta estensione che sono rimasti in piedi per oltre 4 secoli, dal XX al XVI secolo a.C.
Anche il sito palafitticolo del Palù di Livenza, tra i comuni di Caneva e Polcenigo in Friuli-Venezia Giulia, mostra i segni dell’evoluzione delle strutture palafitticole dall’età antica della pietra al neolitico, quando il bacino è passato da lago a palude e successivamente a torbiera semiasciutta e infine a un bosco ricco di querce. I pali e le travi orizzontali rinvenuti sul sito dimostrano la capacità di adattamento delle popolazioni preistoriche e l’utilizzo dei diversi materiali disponibili nel corso del tempo.
Il Laghetto della Costa di Arquà Petrarca in Veneto, il più grande bacino d’acqua naturale dei Colli Euganei, ha custodito per millenni numerosi reperti risalenti all’età del bronzo antico, oggi conservati tra il Museo Archeologico Nazionale Atestino nel vicino comune di Este e il Museo Civico di Padova.
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