La Lombardia conta quasi dieci milioni di abitanti e 1.506 comuni. Definita spesso “la locomotiva d’Italia”, non è solo un simbolo di economia, moda e progresso. Offre per il turismo dei veri e propri gioielli, con i suoi laghi e le sue valli splendide, ma anche città ricche di storia e di fascino e una cultura culinaria da non sottovalutare.
La presenza umana in Lombardia è attestata fino al terzo millennio a.C. con le prime civiltà che si svilupparono nel Neolotico (Camunan) e nell’età del Bronzo (Golasecca). Con l’impero romano, la regione non viene ritagliata in confini ben definiti e finisce a far parte della Gallia Cisalpina, che si estende per quasi tutta l’Italia settentrionale. Alla fine del terzo secolo d.C. Milano diventa la capitale dell’Impero d’Occidente e ci resta fino alle invasioni barbariche, quando i Longobardi ne cambiano per sempre i connotati, a cominciare dall’etimologia del termine “Lombardia”.
Pavia diventa la capitale del regno longobardo, finché i Franchi non subentrano nel 774 con Carlo Magno, he consolida gli ordinamenti feudali. Nell’XI secolo la Lombardia entra nell’età dei comuni, espandendosi e contrastando di volta in volta gli imperatori germanici, in particolare con la famosa battaglia di Legnano del 1176 che oppone la Lega Lombarda contro Federico Barbarossa. Prima coi Visconti, poi con gli Sforza, Milano cerca gradualmente di unificare la regione: resta esclusa Mantova, dominata dai Gonzaga fino al XVI secolo.
Alla fine del XV secolo la regione è di nuovo terra di conquista da parte dei francesi e poi degli spagnoli. Nel 1706 Eugenio di Savoia, durante la guerra di successione spagnola, occupa Milano in nome dell’imperatore Giuseppe I. Nel 1713 la Lombardia passa all’Austria con la pace di Utrecht. L’intervento di Napoleone determina l’inserimento della regione nella Repubblica Cisalpina e nel Regno d’Italia, di cui Milano fu capitale. Tra le note “cinque giornate” contro gli austriaci e il periodo post Restaurazione, la Lombardia è uno dei grandi teatri delle guerre d’indipendenza, fino alle vittorie del 1859 a San Martino e Solferino.
Negli anni del boom economico dopo le due guerre, Milano si consacra come uno dei poli del triangolo industriale dell’Italia del nord insieme a Torino e Genova. Ci sono poi gli “anni di piombo”, che la regione vive nel sangue con la strage di Piazza Fontana a Milano nel 1969 e Piazza della Loggia a Brescia nel 1974. La ripresa avviene negli anni Ottanta, con la cosiddetta “Milano da bere” e lo sviluppo economico-finanziario di ampio respiro. È a Milano che parte infine Tangentopoli, nel 1992, che cambia per sempre il volto politico dell’Italia e sancisce la fine della cosiddetta “Prima Repubblica”.
Il viaggio in Lombardia non può che partire da Milano, polo economico, culturale e finanziario della regione. Il cuore della città è il Duomo con la sua Madonnina tra Galleria Vittorio Emanuelle, e le vie intorno tra cinema, negozi e storia. C’è poi il famoso quadrilatero della moda con via Montenapoleone al centro, ma è immensa l’offerta per chi ama cultura e bellezza: i Navigli, il Castello Sforzesco, le chiese, il Cenacolo di Leonardo da Vinci, la Pinacoteca di Brera, i musei tra cui quello del Novecento di fianco a Palazzo Reale e naturalmente la Scala.
Merita una visita anche Brescia, divisa tra l’antica Brixia romana con mura e opere sparse in città e il poplo siderurgico dell’export. Presenti la Torre dell’Orologio, il quartiere medievale del Carmine e i chiostri rinascimentali, oltre che il Museo di Santa Giulia inerito nel 2011 nel sito dell’Unesco. Bergamo è invece adagiata su un colle, con la Città Alta raggiungibile a piedi o in funicolare e piena di portici, cortili nascosti e botteghe artigiane. La Piazza Vecchia, il Palazzo Nuovo e della Ragione sono altre strutture da ammirare prima di scendere alla Città Bassa con l’architettura degli anni Venti e le grandi opere in stile neoclassico e settecentesco.
Como è affacciata sul famosissimo lago, piena di case rinascimentali e architetture razionaliste degli anni Trenta. Villa Olmo è tra i simboli della città: imponente edificio neoclassico settecentesco con un giardino imponente. Mantova è invece figlia delle architetture dei Gonzaga, che ne hanno fatto uno dei principali centri italiani del Rinascimento: da visitare il Palazzo Ducale, il Palazzo Te e la Casa del Mantegna, costruita dallo stesso pittore di corte.
Il lago di Garda è apprezzato per la sua biodiversità e le località intorno, a partire da Sirmione, città nota per la zona archeologica delle grotte di Catullo. Lazise è invece sulla sponda sud-orientale: elegante e colorato, con antiche mura e una torre campanaria con uno dei lungolaghi più belli. Il lago di Como è invece conosciuto in tutto il mondo per le sue splendide location come la Villa del Balbianello: conteso tra Lecco e Como, offre borghi incantevoli come Varenna e Bellano, celebre per un canyon detto Orrido tra rocce a strapiombo percorribile a piedi.
Il lago d’Iseo è invece immerso nelle aree della Val Camonica e le vigne della Franciacorta, per gli amanti di escursioni e tour enogastronomici. Stesso percorso, con meravigliosi scenari, si può tentare anche in altre zone pianeggianti e montanare della Lombardia: Val Brembana, Val d’Esino, Val Trompia, Val Vertova, Valle San Martino, Valsassina e Valtellina. Splendide per trekking e sciare anche le montagne lombarde, con massicci di rilievo come il Badile-Disgrazia, il Bernina, l’Ortles-Cevedale e l’Adamello.
Le specialità più note della Lombardia sono divise per le principali città, oltre a prodotti tipici come il Grana Padano, il gorgonzola e la crescenza, il risotto, la bresaola della Valtellina, le paste ripiene, la Cassoeula (stufato di maiale e verze) e la busecca (trippa alla milanese). A Milano immancabile la cotoletta e l’ossobuco alla milanese, come il panettone e la colomba assieme al salame.
Verso Bergamo i casoncelli, gli “scarpinocc” di Parre e le foiade (simile alle lasagnette). Polenta e osei (uccelli) la si ha soprattutto a Brescia, mentre tra Como e Lecco c’è quella uncia (cioè con formaggio fuso e burro). Cremona è invece la patria del torrone e della mostarda, Mantova quella dei tortelli di zucca e della torta sbrisolona. A Sondrio è il regno dei pizzoccheri, mentre a Pavia domina il riso.
Variegate anche le tipologie di vino: si possono menzionare i più importanti come il Franciacorta, l’Oltrepò Pavese, il Pino Nero, la Valtellina Superiore, lo Sforzato, il Moscato di Scanzo o la Lugana. Importanti vitigni sono quelli di barbera, bonarda, lambrusco, rossola nera e vespolina.
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