Londra come Barcellona: in arrivo una tassa di soggiorno per combattere l’overtourism

I funzionari britannici stimano che una tassa di soggiorno del 5% potrebbe fermare l’overtourism generare guadagni

Londra pensa a una tassa di soggiorno per combattere l'overtourism
Londra pensa a una tassa di soggiorno per combattere l’overtourism | Pixabay @ElenaZolotova – Okviaggi

 

Negli ultimi anni, le città europee si sono trovate a dover affrontare un problema sempre più pressante: l’overtourism. Questo fenomeno, caratterizzato da un numero eccessivo di visitatori, non solo ha messo a dura prova le infrastrutture locali, ma ha anche compromesso la qualità della vita dei residenti. A fronte di questa sfida, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha recentemente aperto alla possibilità di introdurre una tassa di soggiorno, simile a quelle già in vigore in altre metropoli europee come Barcellona, Berlino e Venezia. Secondo le stime, una tassa del cinque per cento sui pernottamenti potrebbe generare circa 285 milioni di euro all’anno per la capitale britannica.

Il dibattito sulla tassa di soggiorno

Durante una delle assemblee annuali del Mayor’s Question Time, Khan ha sottolineato come i turisti siano disposti a pagare un piccolo sovrapprezzo per le loro vacanze. Questo punto di vista non è nuovo; molte città hanno già implementato con successo una tassa di soggiorno, utilizzando i fondi raccolti per migliorare le infrastrutture e i servizi pubblici. Tuttavia, l’impatto di tali tasse non è sempre stato immediato e in alcuni casi ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibilità di scoraggiare i visitatori a lungo termine.

Le tasse di soggiorno in Europa sono diventate una fonte di finanziamento cruciale per le città che cercano di gestire l’overtourism. Ecco alcuni esempi significativi:

  • A Barcellona, i turisti pagano fino a 4 euro a notte;
  • A Parigi, i visitatori possono arrivare a pagare quasi 16 euro per soggiornare negli hotel più costosi.

Questi fondi vengono generalmente utilizzati per la manutenzione delle infrastrutture cittadine, il miglioramento dei trasporti pubblici e la conservazione dei siti storici. Se Londra decidesse di seguire l’esempio di queste città, la tassa di soggiorno potrebbe rappresentare una risorsa significativa per sostenere il settore del turismo e dell’ospitalità.

Le implicazioni per il settore dell’ospitalità

Khan ha promesso che i proventi della tassa saranno destinati a migliorare l’ambiente circostante per gli hotel e gli Airbnb, incentivando così un turismo più responsabile e sostenibile. Tuttavia, non mancano le voci critiche che mettono in discussione l’efficacia di tali misure. Ad esempio, l’Associazione degli albergatori di Barcellona ha recentemente descritto l’aumento della tassa come un’“asfissia fiscale” per un settore già provato. Con l’aumento dei costi di soggiorno, alcuni temono che la tassa possa rendere Londra meno competitiva rispetto ad altre destinazioni turistiche.

Inoltre, la tassa di soggiorno potrebbe avere un impatto significativo sul settore dell’ospitalità. A Londra, dove i prezzi degli hotel sono già tra i più alti d’Europa, l’introduzione di una tassa aggiuntiva potrebbe scoraggiare i turisti a lungo termine, in particolare quelli con un budget limitato. Nel 2024, VisitBritain ha stimato un incremento modesto del turismo, con 41,2 milioni di visitatori in arrivo, solo un incremento dell’uno per cento rispetto ai livelli pre-pandemia. Le preoccupazioni espresse dal gruppo commerciale UKHospitality, che ha avvertito che ulteriori tasse sarebbero “estremamente dannose”, evidenziano una tensione crescente tra la necessità di gestire il turismo e il desiderio di attrarre visitatori.

L’esperienza di altre città

La situazione a Venezia è emblematicamente complessa. La città ha recentemente deciso di raddoppiare la tassa sui visitatori, da cinque a dieci euro, ma i funzionari hanno notato che questa misura ha avuto un impatto limitato nel dissuadere il tipo di turismo che ha congestionato gli spazi pubblici e alienato i residenti. Questo porta alla domanda cruciale: le tasse di soggiorno sono realmente uno strumento efficace per gestire l’overtourism o si rivelano solo un costo aggiuntivo per i viaggiatori?

Negli ultimi anni, molte città europee hanno visto manifestazioni contro l’overtourism, con cittadini che esprimono frustrazione per l’aumento dei visitatori e l’impatto negativo sui servizi pubblici. In questo contesto, mentre le tasse sul turismo non hanno ancora arginato il flusso di visitatori, hanno certamente generato fondi significativi per le città che cercano di gestirli. Con l’evidente necessità di trovare un equilibrio tra attrarre turisti e garantire la qualità della vita per i residenti, l’introduzione di una tassa di soggiorno a Londra sembra sempre più inevitabile.

Il successo di questa iniziativa, tuttavia, dipenderà da come verrà presentata: come uno strumento necessario per garantire un turismo sostenibile e responsabile o come un ulteriore onere per i viaggiatori. Questo sarà un tema cruciale nei prossimi mesi, mentre Londra si prepara a navigare le acque turbolente dell’economia del turismo nel contesto post-pandemia.

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