Tra mare, montagne e colline si trovano le Marche, l’unica regione al plurale d’Italia. Incastrate nel centro della Penisola, queste sono terre conosciute per i suoi vini, per le sue spiagge e le campagne sconfinate, che hanno ispirato poeti come Giacomo Leopardi, nato a Recanati e autore de ‘L’Infinito’. Nonostante il detto dica ‘Meglio un morto in casa che un marchigiano alla porta’, gli abitanti vi sapranno stupire con la loro accoglienza e ospitalità: un po’ duri all’esterno, vi apriranno le porte alle loro migliori cantine e ristoranti disseminati lungo tutta la Regione. Vi proponiamo cinque mete e cinque specialità da non perdere assolutamente.
Proprio per il loro posizionamento, le Marche sono una Regione adatta anche a brevi viaggi e passaggi frugali: il territorio confina con l’Emilia-Romagna, la Repubblica di San Marino, la Toscana, l’Umbria, il Lazio e l’Abruzzo, creando per questo un mix di tradizioni e contaminazioni. Fortemente caratterizzate da un’impronta medievale, nella Regione sono presenti tantissimi borghi antichi ancora capaci di far rivivere il fascino e il mistero di quel periodo storico. Partire da Urbino, emblema del Rinascimento italiano, è l’ideale: tra i centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva pienamente l’eredità architettonica, Urbino è città della sapienza e della bellezza, e dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell’umanità UNESCO.
La città, che diede il natale a Raffaello Sanzio, offre numerose gallerie e musei da visitare. Come seconda tappa consigliamo la Riviera del Conero, ossia il tratto di costa che va dal porto della città di Ancona, sino a quello di Numana. Particolarmente consigliato d’estate, dove ci si può fermare in spiaggia per godersi l’acqua cristallina e la vista sul Monte Conero, la Riviera permette di visitare Sirolo e Numana, due piccoli borghi che vantano storie greche, picene e romane, o la spiaggia di Portonovo. Non può mancare una visita alle Grotte di Frasassi, delle grotte carsiche sotterranee che si trovano all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, che offrono uno spettacolo unico al mondo. Soprannominate il ‘Gran Canyon delle Marche’, le Lame Rosse sono un’altra tappa da non perdere: belle a primavera per i colori, d’estate per il clima e d’autunno per il foliage, le Lame sono delle formazioni di roccia a forma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia tenuta insieme da argilla e limi, e formatesi grazie all’erosione di agenti atmosferici.
Posto adatto per le escursioni, il percorso in totale dura 7 chilometri. Come ultima tappa consigliamo Senigallia, soprannominata nel tempo ‘La spiaggia di velluto’ per i suoi 14 chilometri di finissima sabbia dorata. Riconosciuta come ‘Città della fotografia’ in Italia, questa diede natale a Mario Giacomelli, considerato uno dei più grandi fotografi della storia. Tanti sono i riferimenti all’artista rintracciabili all’interno della città, vero e proprio museo fotografico. Senigallia è anche casa del ‘Summer Jamboree’, festival musicale internazionale incentrato sulla cultura e la musica degli anni quaranta e cinquanta, che si tiene ogni estate nel mese di agosto.
Tra mare, monti e campagne, mangiare male nelle Marche è davvero difficile. Vi consigliamo però alcuni piatti a cui non potrete rinunciare, che sono tipiche specialità della Regione. Partiamo dalle olive all’ascolana, prodotte proprio nel territorio di Ascoli Piceno: queste sono delle olive verdi riempite con un impasto misto di carne, che vengono successivamente fritte e servite sia come aperitivo, che come antipasto, o come accompagnamento al secondo.
Un primo imperdibile sono i ‘vincisgrassi’, ossia delle lasagne farcite con sugo di carne misto e besciamella, servite il sabato o la domenica. E a proposito di primi, sono molto diffuse nel territorio di Fermo i ‘maccheroncini di Campofilone’, degli spaghettini all’uovo finissimi, speciali da gustare con un succulento ragù di carne. Ogni Regione ha il suo salame spalmabile, così le Marche: il ciauscolo è un salume tipico della zona, saporito e preparato in diverse varianti. Questo, ad esempio, è ottimo con la crescia, una speciale pizza fatta con un impasto di acqua, farina, latte e lievito di birra, cotta sulla griglia. La crescia è tipica dell’entroterra tra Cingoli, Filottrano e Apiro, andando invece verso Nord, si trova invece la crescia sfogliata di Urbino. A Natale, ma non solo, non è difficile trovare i cavallucci, dei biscotti realizzati con la sapa, il mosto cotto. Questi sono ripieni di cacao, frutta candita e frutta secca, e sono davvero deliziosi. Da provare anche il brodetto di pesce, prodotto in diverse varianti a seconda della località in cui ci si trova. Infine, sarà impossibile non assaporare i tantissimi vini disponibili nella Regione: quello più conosciuto, probabilmente, è il Verdicchio di Jesi: un salto nella piccola cittadina per provarne un calice, inutile dire, è d’obbligo. Non possono mancare, ovviamente, gli ammazzacaffé: i più conosciuti, e diffusi, sono il ‘Varnelli’ e la ‘Alisetta Meletti’. Questi sono due liquori all’anice dal gusto molto particolare: il primo è secco e prodotto nel maceratese, mentre il secondo è dolce e prodotto nell’ascolano.
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