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Destinazioni

Monaco di Baviera, i cinque posti da vedere in una giornata per ok viaggi

Monaco di Baviera attrae migliaia di turisti durante l’Oktoberfest, ma è una città che oltre alla birra ha molto altro da offrire, a partire dagli edifici nel centro storico. Da non perdere anche i giardini, i musei e le chiese. Ma quali sono i posti da vedere assolutamente se si ha a disposizione solo un giorno? Ne abbiamo selezionati cinque.

Marienplatz

La visita di Monaco non può che partire dalla sua piazza principale, Marienplatz, cuore pulsante della città. Qui ci sono alcuni degli edifici più importanti della città come il Neues Rathaus e l’Altes Rathaus, ovvero il Municipio Nuovo e il Vecchio, e la Chiesa di San Pietro, che merita una menzione a parte.
Il Neues Rathaus ospita il famoso carillon di Glockenspiel, formato da 43 campane e 32 figure animate che suonano e si muovono.

Marienplatz | Unsplash @ Kwan Fung

Peterskirche

Peterskirche, la parrocchiale di San Pietro, è la chiesa più antica di Monaco ed è celebre per il suo campanile di 96 metri, otto orologi e sette campane. Risale al XII secolo, ma è stata più volte ripensata e ricostruita fino al ‘700 quando è stata realizzata una struttura in stile tardo-barocco e rococò che è rimasta fino a oggi.
All’interno si può ammirare l’imponente altare barocco disegnato da Nikolaus Gottfried Stuber, ispirato a quello del Bernini che si trova a Roma. In una delle cappelle laterali, invece, vengono conservate le reliquie di Santa Mundizia.
Se si ha spirito di avventura e una buona condizione fisica, si può arrivare in cima al campanile, noto come Alter Peter, salendo 360 gradini. La ricompensa è la vista perché si tratta di uno dei migliori punti panoramici da cui è possibile ammirare la città dall’alto.

Hofbräuhaus

A poche centinaia di metri da Marienplatz si trova Hofbräuhaus, probabilmente la più famosa birreria al mondo. È una delle ‘sette sorelle’, le sette fabbriche di birra storiche della città, e opera anche nella seconda tenda più grande all’Oktoberfest.
Fondato nel 1589 dal duca Guglielmo V per evitare di dover acquistare la birra per il suo esercito al di fuori del regno, oggi è di proprietà del governo bavarese e ha una capienza complessiva di tremila persone, compreso anche il ristorante. Le pareti sono affrescate con scene di vita popolare mentre il personale è vestito con i tradizionali abiti bavaresi.

Hofbrauhaus | Photo by Alessandro Ceci under the Attribution-NonCommercial 2.0 Generic (CC BY-NC 2.0) License (https://creativecommons.org/licenses/by-nc/2.0/)

Residenz

Dall’Hofbräuhaus in pochi minuti si giunge alla Residenz, per secoli la reggia di duchi, principi elettori e dei re di Baviera. Costruita a partire da metà Cinquecento per volere del duca Guglielmo IV, da semplice residenza dotata del giardino di corte la reggia è stata ampliata e arricchita di importanti opere d’arte.
All’interno si può visitare il Residenz Museum composto da circa 130 stanze reali e dalla Camera del Tesoro, la quale contiene i gioielli della corona e opere d’arte orafa che vanno dal Medioevo all’Ottocento.
All’interno della proprietà, tra eleganti giardini e cappelle di corte, c’è anche il Teatro Cuvilliés, un edificio in stile rococò che ha preso il nome dall’architetto belga François de Cuvilliés che lavorava alla corte bavarese.

Englischer Garten

Attraversando il giardino di corte della Residenza si arriva all’Englischer Garten, ovvero il Giardino Inglese, grande parco pubblico cittadino di 375 ettari che si estende dal centro fino al confine nord-orientale della città.  È stato voluto nel 1789 dal duca Carlo Teodoro e realizzato da Benjamin Thompson, ma nel corso degli anni è stato ampliato e modificato anche con la creazione del lago di Kleinhesselohe.
Da non perdere una visita al Monopteros, piccolo tempio in stile greco-romano che permette di ammirare la zona da una posizione sopraelevata, e una sosta alla Torre Cinese. C’è anche un angolo di Giappone, la Casa del tè giapponese, costruita nel 1972 nell’ala sud del parco in una piccola isola artificiale.

Matteo Bruzzese

Nato e cresciuto nell'hinterland milanese, mi sono laureato in Lettere Moderne e sono giornalista professionista dal 2019. Appassionato da sempre di musica, libri e film, ho scritto anche di calcio dilettantistico girando per i campi di provincia della Lombardia. Accantonato il pallone, mi occupo di cronaca. Ah, e gioco a tennis tavolo (ping pong per i profani)

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