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Storie

Pensi di conoscere Torino? Ecco gli angoli “nascosti” della città

Tutte le città hanno i loro angoli segreti e non è da meno la prima Capitale del Regno d’Italia, che nasconde luoghi meravigliosi e poco conosciuti

Ogni città nasconde i suoi angoli segreti. Che pochi conoscono. Anzi, a volte sono sconosciuti anche per gli abitanti del luogo. Ed è anche il caso di Torino, capoluogo del Piemonte e prima Capitale del Regno d’Italia. Che poi fu spostata a Firenze e successivamente a Roma. È una città elegante, bella e, come tutte, misteriosa. Perché sì, anche la splendida Torino ha i suoi meravigliosi segreti. Vediamo quali.

Vista di Torino | pixabay @nonmisvegliate

La fetta di polenta

Eccoci al primo posto insolito di Torino. Viene chiamata la fetta di polenta, ma il suo vero nome è Casa Scaccabarozzi. Si tratta di un palazzo residenziale che ha una pianta trapezoidale ideata dall’architetto Alessandro Antonelli. Si mormora che il terreno gli venne ceduto come compenso per un lavoro precedente. Però, non è mai riuscito ad acquistare quello a fianco e allora decise di progettare un edificio sul suo terreno, quello ceduto come compenso appunto. Ed ecco allora spiegato il motivo per il quale la fetta di polenta presenta da un lato una parete di soli 54 centimetri. Decise anche di abitarci per qualche anno per sfatare le tante voci di chi affermava che sarebbe crollato nel giro di poco tempo. Dove si trova? È nel quartiere di Vanchiglia all’angolo di corso San Maurizio con Via Giulia di Barolo.

Il portone del melograno

Se si parla di angoli nascosti di Torino, allora non si può non parlare del portone di melograno, un bellissimo portone progettato da Fenoglio nel 1907 che mostra due alberi di Melograno in ferro battuto, ricchi di colorate foglie verdi e frutti rossi. Un’opera inserita in una cornice in legno dalle forme morbide tipiche dello stile della Belle Epoque. Si trova nel quartiere di San Salvario, in via Argentero 4.

Le opere di Marasciuolo

Come può accadere in altre meravigliose città italiane, anche nella splendida Torino ci si può imbattere, passeggiando per la città, in sculture che adornano parchi e giardini. Tra queste, ci sono le opere di Rodolfo Marasciuolo, addetto comunale che ha deciso di non limitarsi a curare le aree verdi con interventi di giardinaggio, ma ha deciso di rendere pubblica la sua grande passione, donando queste sculture alla città. Sono sculture che rappresentano lumache, farfalle e libellule sono tra i suoi soggetti preferiti, così da creare un filo conduttore con gli elementi naturali dei giardini cittadini. Si possono trovare nel Parco del Valentino, nelle aiuole vicino a Porta Susa o nel parco La Marmora.

Il palazzo con il piercing

Ed eccoci in piazzetta Corpus Domini. Al numero 19, al quarto piano, alzando gli occhi si vedere un enorme piercing. Il titolo di questa installazione è Baci Rubati ed è di Corrado Levi, che creò quest’opera come simbolo di modernità su un edificio del ‘700. Una sorta di ribellione alla tradizione senza modificare o sovrastare l’edificio. E c’è da notare un’altra cosa: dove il piercing entra nella parete, si possono notare piccole gocce di sangue: rosso (anima proletaria della città) e blu (anima nobile). Qualcosa di magico.

Onde fluttuanti

È un’opera che si trova in un angolo nascosto tra i vicoli nel centro della città ed è stata ideata dall’artista Newyorkese Nancy Dwye. Queste onde sono bucate dalla scritta “Più” in cinque lingue diverse e, quando c’è il sole, viene proiettata sulla parete creando un gioco di luci e ombre molto particolare. Cosa ci vuole spiegare l’autore? È una sorta di riflessione sull’uomo che non si accontenta mai, ma ambisce sempre ad avere di più. Dove si trova? In piazzetta Andrea Viglongo.

Il toro di Piazza San Carlo

In piazza San Carlo ci si può imbattere nel simbolo della città: il Toro. Tra le vetrine dei negozi della piazza e gli eleganti bar sotto i portici, prima o poi ci si imbatte nel toro dorato in basso rilievo che fu posizionato sul pavimento nel 1930. La tradizione dice che possa portare fortuna a chiunque ci passi sopra, prestando particolare attenzione a calpestargli gli attributi. Sarà vero? Chissà. Non resta che provarci.

Il portone del diavolo

Questo è davvero uno dei posti insoliti di Torino, non solo per gli appassionati di magia ed esoterismo. Negli anni le leggende legate a quest’opera si sono moltiplicate. Tutto questo per il battente che rappresenta Satana con la bocca aperta dalla quale escono due serpenti. Si trova in via XX Settembre al numero 15, che non a caso nei Tarocchi è il numero legato al Diavolo. Prestate attenzione.

Il condominio 25 verde

Vivere su un albero? A Torino si può fare in via Chiabrera 25, grazie all’inventiva dello studio Linee Verdi e dell’architetto Lia. Stiamo parlando del progetto Condominio 25 Verde, che non è altro che un complesso residenziale innovativo e particolare. I materiali sono naturali e ogni pianta o albero svolge una particolare funzione: abbattere le polveri sottili fino e mitigare la temperatura esterna.

“HABITAT”: i murales di Millo

Se si parla di angoli nascosti da scoprire assolutamente, allora non si può non parlare dell’arte muraria. Nel quartiere di Barriera Milano, in seguito a un concorso pubblico, Francesco Giorgino, in arte Millo, ha vinto il bando internazionale di arte pubblica. Ed ecco allora che ha realizzato 13 murales che decorano le pareti cieche del quartiere.

Torino, piazza Vittorio | pixabay @ SplitShire

Punto e Mes

Uscendo dalla Stazione di Porta Susa si può notare la grande scultura che rappresenta appunto un punto e mezzo, in onore del Vermouth. Si tratta di un’enorme sfera nera sta in equilibrio su mezza sfera proprio all’interno della rotonda in mezzo alla piazza. Lo ha realizzato nel 1960 Armando Testa.

Libreria giapponese Setsu-Bun

Se si ama il Giappone, e l’Asia in generale, a Torino c’è una libreria che permette di fare una sorta di viaggio nel paese del Sol Levante. Proprio sotto i portici di Via Cernaia si trova, infatti, la libreria Setsu-bun, una delle più ricche e fornite in Italia specializzata in libri giapponesi, antichità ma anche oggettistica. Ci si può immergere in ogni tipologia di libro sul Giappone mai pubblicato ed essere consigliati nel migliore dei modi per scoprire l’incredibile storia e cultura del Giappone.

Salvatore Riggio

Lo sport nel cuore. Ho iniziato questo meraviglioso viaggio seguendo il calcio giovanile, per poi ritrovarmi a seguire "i grandi" e a scovare notizie sgomitando tra un avvenimento e un altro, cercando di andare sempre oltre a ciò che vediamo. La curiosità come fonte vitale, la passione come benzina. Senza tralasciare ciò che accade nel mondo, lontano da un campo di calcio.

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