A Bruxelles si valutano cambiamenti al Regolamento EU261 sui rimborsi per i voli in ritardo: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo
Negli ultimi vent’anni, i diritti dei passeggeri aerei in Europa hanno goduto di una delle legislazioni più avanzate a livello mondiale. Tuttavia, attualmente si stanno discutendo a Bruxelles modifiche sostanziali che potrebbero compromettere queste tutele, lasciando i passeggeri in una situazione di vulnerabilità senza precedenti. Le nuove proposte, miranti a rivedere il famoso Regolamento EU261, sono oggetto di accesi dibattiti e potrebbero avere un impatto significativo su milioni di viaggiatori.
Il Regolamento (CE) n. 261/2004, noto come EU261, è stato introdotto nel 2005 per garantire diritti fondamentali ai passeggeri aerei in caso di ritardi, cancellazioni o imbarco negato. Secondo questo regolamento, i passeggeri hanno diritto a un risarcimento se:
L’importo del risarcimento varia in base alla distanza del volo e alla durata del ritardo, raggiungendo un massimo di seicento euro per voli di oltre 3.500 chilometri con ritardi significativi.
Le attuali discussioni a Bruxelles, alimentate dalle pressioni di compagnie aeree e gruppi di lobbying, potrebbero portare a un innalzamento della soglia di risarcimento. Una proposta, sostenuta dalla Polonia, suggerisce di aumentare il limite per il risarcimento da tre a cinque ore. Questo cambiamento, se approvato, rischierebbe di privare di compensazione un numero considerevole di passeggeri, poiché molti ritardi registrati si collocano nella fascia di due e quattro ore.
Coby Benson, avvocato specializzato in risarcimenti per voli in ritardo, ha espresso preoccupazione in merito a queste proposte, evidenziando come un innalzamento della soglia di risarcimento possa incentivare le compagnie aeree a non rispettare gli orari. Se le compagnie non subiscono sanzioni per ritardi prolungati, il disagio dei passeggeri potrebbe aumentare notevolmente.
Un ulteriore aspetto da considerare è che l’EU261 non copre i voli in partenza da aeroporti non europei operati da compagnie aeree non UE, limitando le protezioni per i passeggeri in determinate circostanze. Questo è un elemento cruciale da tenere a mente, soprattutto in un contesto globale sempre più interconnesso.
Le modifiche attualmente in discussione non sono nuove; risalgono a proposte già avanzate nel 2013, ma recentemente sono tornate alla ribalta in un contesto di crescente pressione economica sul settore aereo. Secondo i dati di Skycop, nel 2024 quasi il 2% dei voli in partenza dagli aeroporti europei ha subito ritardi significativi o è stato cancellato.
In conclusione, le discussioni sulle modifiche al Regolamento EU261 sono solo all’inizio e si prevede che continueranno nei prossimi mesi. I risultati di questi dibattiti dovranno essere approvati sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio, rendendo il processo complesso e incerto. Nel frattempo, i viaggiatori possono ancora contare sulla protezione attuale, ma il futuro dei diritti dei passeggeri aerei in Europa sta per cambiare, in attesa che le decisioni di Bruxelles si traducano in nuove regole.
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