Ryanair rimborsa i costi extra del check-in, perché e chi ne ha diritto

La compagnia aerea low-cost irlandese rimborserà 100mila passeggeri per i costi extra del check-in. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo

Nelle ultime settimane si era vociferato di questa possibilità, ma adesso è ufficiale: Ryanair non riceverà alcuna multa, ma dovrà impegnarsi a restituire oltre un milione e mezzo di euro ai suoi clienti. Questo è l’esito dell’indagine avviata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti della compagnia aerea low-cost, Ryanair. L’Antitrust aveva accusato la società irlandese di una presunta pratica commerciale scorretta legata ai costi aggiuntivi del check-in. Secondo l’Autorità, Ryanair non avrebbe informato in modo chiaro i consumatori riguardo al periodo in cui il servizio di check-in gratuito era disponibile, né sull’aumento delle tariffe se la scadenza non fosse stata rispettata. Ma entriamo più nel dettaglio.

Ecco come e quanto Ryanair dovrà rimborsare i suoi clienti

Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check-in. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso con l’accettazione di impegni l’istruttoria aperta nei confronti della compagnia per una presunta pratica commerciale scorretta, che violava gli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo. Secondo le accuse iniziali riportate in una nota dell’Agcm, le informazioni fornite dalla compagnia aerea sulle condizioni del check-in online erano potenzialmente ingannevoli, poiché non spiegavano chiaramente il periodo di disponibilità del servizio gratuito e i costi aggiuntivi da sostenere nel caso in cui il check-in online non venisse effettuato entro i termini stabiliti.

Ryanair rimborsa i clienti
Ryanair rimborsa i clienti | Pixabay @guvendemir – Okviaggi

 

Inoltre, l’Autorità ha evidenziato che, durante la prenotazione di un volo andata e ritorno, l’opzione “priorità e bagaglio a mano veniva automaticamente applicata a entrambe le tratte, senza la possibilità di una selezione separata per ciascun volo.

A quanto ammontano i rimborsi?

Grazie agli impegni accettati dall’Antitrust, Ryanair restituirà integralmente 55 euro, l’intero costo del check-in eseguito in aeroporto, a tutti i consumatori che, tra il 2021 e il 2023, hanno presentato un reclamo per non essere stati adeguatamente informati sulle condizioni del servizio online.

E non è finita qui: tutti i clienti che nello stesso periodo hanno effettuato delle prenotazioni e pagato un supplemento per il check-in in aeroporto riceveranno un rimborso di 15 euro o, in alternativa, un voucher del valore di 20 euro da utilizzare per acquistare servizi offerti da Ryanair Dac. Complessivamente, considerando le oltre 100mila prenotazioni effettuate, la cifra che la compagnia si è impegnata a restituire ammonta a circa un milione e mezzo di euro.

Ryanair ha anche promesso di modificare il sistema di selezione dell’opzione “priorità e bagaglio a mano, in modo da permettere agli utenti di scegliere separatamente questo servizio per l’andata e il ritorno, visualizzando i prezzi specifici per ogni tratta. Inoltre, ha deciso di aggiornare il proprio sito web, l’app e il testo delle e-mail di conferma della prenotazione per includere informazioni più chiare sul periodo in cui il check-in online è gratuito e sui costi del check-in in aeroporto.

Una soddisfazione a metà per l’Unione nazionale consumatori e per il Codacons

La notizia ha suscitato solo una piccola soddisfazione sia nell’Unione Nazionale Consumatori sia nel Codacons. Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, ha affermato che sarebbe stato più appropriato imporre “una sanzione, oltre ai rimborsi”, poiché “la chiusura con impegni spesso non ha un reale effetto deterrente”. Le multe, secondo Dona, sono anche un avvertimento per le altre compagnie aeree. Il Codacons ha aggiunto che sarebbe necessaria “un’indagine più approfondita e allargata sulle pratiche commerciali delle compagnie low-cost”, concentrandosi in particolare sui “costi aggiuntivi imposti ai passeggeri per vari servizi accessori legati ai voli”, dove la trasparenza continua a essere carente.

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