La Sardegna viene scelta da molte persone come destinazione balneare per le sue acque pure e cristalline, ma è una terra che offre anche molto altro: angoli di natura selvaggia, archeologia, vita notturna e una grande cultura enogastronomica.
Nel 2022 la Sardegna è stata valutata come la regione con le spiagge più belle d’Italia da Legambiente e Touring Club Italiano. Ce n’è per tutti i gusti: lunghe distese di sabbia bianca, impervie calette e dune di sabbia. Tra le migliori di quelle situate al Nord, da segnalare La Pelosa a Stintino, una spiaggia da paradiso ai piedi di Capo Falcone. Situata di fronte isola selvaggia dell’Asinara, la sua sabbia è bianca e le sue acque trasparenti. In Costa Smeralda invece da non perdere la Spiaggia Rosa, che si trova a cala di Roto, a sud-est dell’isola di Budelli, ed è compresa nell’Arcipelago di La Maddalena. Il suo nome deriva dal colore rosa che assume grazie a microscopici frammenti di coralli e conchiglie. A Sud, a Capo Spartivento, la spiaggia di Tuerredda presenta una riva a forma di V ed è racchiusa nella vegetazione bassa della macchia mediterranea. Posizionata di fronte all’isolotto di Tuerredda, è raggiungibile con una breve nuotata.
Alghero, famosa per il suo centro storico e per i suoi vicoli lastricati pieni di monumenti da visitare, è una città che merita di essere visitata anche solo per passeggiare sui bastioni e tra le sue stradine. Da non perdere le grotte di Nettuno e il Museo del Corallo per scoprire l’artigianato locale.
I nuraghi sono delle strutture rupestri risalenti all’età del bronzo e alla civiltà nuragica. Non si sa esattamente a cosa servissero, ma gli studi sembrano concordare che venissero utilizzati come torri di osservazione e per rituali sacri. Inizialmente costituiti da una semplice torre, alcuni di loro si sono trasformati nel corso dei secoli in complessi di torri multiple fortificate. Il più visitato di tutta la Sardegna è il nuraghe di Su Nuraxi, elencato come Sito Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Sempre in tema nuraghi, la Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu merita un discorso a parte. Si trova nel territorio del comune di Arzachena, in provincia di Sassari, ed è formata da monumenti riutilizzati come tombe collettive in età nuragica. Si tratta di costruzioni imponenti a base rettangolare absidata (cioè con la parte finale semicircolare), costruite con grossi blocchi di pietra piantati nel terreno.
Il Golfo di Orosei, situato nella Sardegna centro-orientale è considerato uno degli angoli più belli della regione. Famoso per le Grotte del Bue Marino, fatte di stalattiti e stalagmiti che si riflettono nelle acque, comprende luoghi come Tiscali e Serra Orrios, noti per i loro prodotti gastronomici, di artigianato e per la presenza di aree archeologiche. In questa zona, da segnalare anche l’area carsica denominata Supramonte, le foreste di Suttaterra e Ghivine e il fiume Cedrino. Su Gorropu, nel cuore del Supramonte, è il canyon più profondo dell’isola.
Anche Cagliari, capoluogo di provincia e di regione, merita una visita. Si trova al centro del Golfo degli Angeli e ha in comune con Roma di essere stata costruita su sette colli che identificano altrettanti quartieri storici della città. La sua denominazione di Casteddu in sardo campidanese, che significa Castello, sta a indicare la parte alta della città, la sua antica roccaforte. Molte le attività che si possono svolgere durante la visita, dagli aperitivi al Poetto alle passeggiate sui Bastioni fino al birdwatching nel parco naturale Molentargius.
La cultura enogastronomica della Sardegna è ricchissima, con materie prime uniche e tradizioni molto antiche. I culurgiones sono un primo piatto che non può mancare nella lista dei prodotti da assaggiare almeno una volta. Si tratta di ravioli preparati a mano con una pasta di semola di grano duro e un ripieno di patate e pecorino, con aggiunta di menta fresca tritata e un leggero aroma di aglio. Le seadas invece sono dolci di pasta fritta con un ripieno filante di formaggio di pecora. Da provare anche la fregola, un formato di pasta che consiste in piccole sfere irregolari di pasta di semola che vengono tostate e assumono un colore ambrato. Viene preparata in tanti modi, ma la più famosa è la fregola con arselle. A tavola non possono mancare il pane carasau e il pane guttiau, sfoglie croccanti di pane di semola di grano duro per accompagnare salumi e formaggi.
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