Lo slow tourism è un modo viaggiare che negli ultimi anni ha preso sempre più piede in tutto il mondo. Questo modo di intendere il viaggio, che rappresenta un modo per conoscere l’ambiente e le culture, si contrappone al turismo mordi e fuggi sotto diversi aspetti. Ecco quali sono i principali.
Viaggiare in profondità
Una prima distinzione può essere fatta tra il viaggio profondo, caratteristico dello slow turism, e quello veloce. C’è infatti chi ama visitare una città, vedere più attrazioni (monumenti, musei, ecc.) possibile: una continua corsa contro il tempo per spostarsi da un posto all’altro nel tentativo di cogliere l’essenza di quel luogo. C’è invece chi ama scordarsi del tempo che scorre e non pensa nemmeno a programmare la giornata. Si fissa qualche in mentre qualche destinazione che più attrae il suo interesse e si lascia trasportare dagli eventi. Bere un caffè con un personaggio locale, conosce una storia particolare, osservare come vivono gli autoctoni e relazionarsi con loro. È questo che cerca chi sceglie lo slow tourism: un’esperienza profonda. E la si può ottenere solo con lentezza. Per molti, vivere un posto è più appagante di vederlo.
Un viaggio sostenibile
Viaggiare lentamente significa porre attenzione non solo alle persone e alle tradizioni, ma anche all’ambiente in cui ci si trova immersi. Lo slow tourism è un modo di viaggiare che punta a valorizzare e promuove lo sviluppo dei territorio in un modo del tutto responsabile e sostenibile. Proprio per questo, nel mondo del viaggio lento si sono sviluppati alcuni segmenti turistici come, ad esempio, il trekking e i cammini, il cicloturismo, le ippovie, il turismo fluviale. Questi modi di viaggiare hanno un impatto ambientale minore e, certo, risultano poco adatti per un turista interessato alla visita mordi e fuggi. Questa lentezza, come accennato, consente al turista di immergersi nella realtà in cui si trova e farne un’esperienza unica.
Ospitalità: dall’hotel all’albergo diffuso
Un’altra cosa che differenzia lo slow tourism dal turismo mordi e fuggi riguarda la scelta delle strutture in cui soggiornare. Ci sono alcuni tipi di alloggio che si sposano perfettamente con le esperienze di viaggio dello slow tourism, come ad esempio gli alberghi diffusi, gli agriturismi e i B&B. Questi, ancora una volta, permettono al viaggiatore di essere più immerso nel territorio che sta visitando, più a contatto con i suoi abitanti. Inoltre, questi tipi di strutture solitamente hanno più attenzione per i criteri di sostenibilità ambientale. Questa modalità di soggiornare si contrappone in qualche modo all’esperienza, forse più asettica, che si può avere nelle grandi catene di hotel o nei resort. Basta pensare ai viandanti che si avventurano lungo i cammini di Italia o Europa e decidono di soggiornare nelle strutture convenzionate spesso gestite da volontari. Certo, non si troveranno tutti i comfort di un hotel 5 stelle, ma si incontreranno persone che stanno vivendo un’esperienza come la nostra con le quali chiacchierare e scambiarsi opinioni. Anche gli alberghi diffusi sono un ottimo modello di ospitalità turistica per chi ama lo slow tourism. Qui i viaggiatori possono soggiornare all’interno delle case come veri cittadini temporanei.