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Spagna, riprendono le proteste contro l’overtourism: la situazione verso Pasqua

I residenti spagnoli tornano a protestare contro il turismo di massa, definendo inadeguate le nuove misure governative: la situazione

Proteste contro l’overtourism in Spagna | Pixabay @D-Keine – Okviaggi

 

Negli ultimi anni, la Spagna ha vissuto un notevole incremento del turismo, che ha portato sia benefici economici che problematiche significative per i residenti delle città e delle isole più colpite. Con oltre 90 milioni di turisti che hanno visitato il paese nel 2024 e previsioni che indicano un aumento fino a 115 milioni entro il 2040, il malcontento tra la popolazione locale è tornato a farsi sentire, specialmente con l’avvicinarsi delle festività pasquali.

Proteste contro l’overtourism in Spagna: cosa chiedono i residenti?

Le manifestazioni contro l’overtourism hanno ripreso vigore, con i residenti delle località turistiche che denunciano l’insufficienza delle misure adottate dal governo per gestire il flusso turistico. Scioperi, manifestazioni e azioni dimostrative, come l’uso di pistole ad acqua contro i turisti, sono solo alcune delle modalità attraverso cui la popolazione ha espresso il proprio dissenso. La tensione è palpabile e cresce in vista della Pasqua, periodo che tradizionalmente attira un numero ancora maggiore di visitatori.

L’aumento dei costi degli affitti

Uno dei principali motivi di protesta è l’aumento vertiginoso dei costi degli affitti. Molti residenti si trovano a dover affrontare spese insostenibili, poiché molte abitazioni sono state convertite in affitti turistici, contribuendo a una crisi abitativa senza precedenti. A Tenerife, alcuni manifestanti hanno raccontato di essere costretti a dormire in auto o in grotte, impossibilitati a trovare una sistemazione adeguata. Ivan Cerdena Molina, uno dei leader delle proteste, ha descritto la situazione con toni drammatici, affermando che piattaforme come Airbnb e Booking.com stanno “consumando l’isola poco a poco“.

Misure contro l’overtourism

Anche le grandi città come Barcellona e Madrid non sono esenti da questa crisi. Il consiglio comunale di Barcellona ha introdotto misure per limitare i permessi per nuovi appartamenti turistici, ma il risentimento dei residenti continua a crescere. Per affrontare la pressione del mercato immobiliare, la Spagna sta valutando l’introduzione di una tassa del 100% sugli immobili acquistati da residenti extracomunitari, una strategia mirata a proteggere il mercato locale dagli investitori stranieri. Si stima che le vendite di immobili a stranieri rappresentino circa il 15% del mercato totale.

Manifestazioni e futuro del turismo

Le manifestazioni in vista delle festività pasquali non si limitano a Maiorca. Qui, i residenti hanno programmato una grande manifestazione il 5 aprile con lo slogan “Mettiamo fine al business immobiliare“. Gli attivisti hanno denunciato l’avidità di albergatori e investitori, sottolineando come questa situazione stia deteriorando l’ecosistema locale e sovraccaricando i servizi pubblici. In una lettera aperta, hanno esortato i turisti a non visitare l’isola, definendoli “la fonte dei nostri problemi“.

Nelle Isole Canarie, la situazione è altrettanto tesa. I lavoratori del settore alberghiero hanno minacciato di scioperare durante le festività pasquali a causa di una disputa in corso sui salari. Con oltre un terzo della popolazione a rischio di povertà, i sindacati CCOO e UGT stanno lottando per ottenere aumenti salariali significativi per i lavoratori del settore, evidenziando come il costo della vita stia diventando insostenibile.

Recenti disordini a Tenerife hanno visto attivisti vandalizzare auto a noleggio e promettere di intensificare le loro azioni, prendendo di mira anche gli aeroporti. Inoltre, un vertice previsto per il prossimo mese a Barcellona riunirà 15 gruppi di attivisti da Spagna, Portogallo, Italia e Francia per coordinare gli sforzi contro il turismo insostenibile. Il movimento “Menys Turisme, Més Vida” si sta preparando a raddoppiare gli sforzi quest’estate, lottando contro le conseguenze dell’overtourism e cercando di proteggere le comunità locali dalla speculazione immobiliare e dall’aumento dei costi di vita.

a.fabiani

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