Tunisi e Istanbul, città da non perdere del Medio Oriente

Tunisi, Istanbul e Tel Aviv sono le città del Medio Oriente più visitate dai cosiddetti “viaggiatori consapevoli”. Si intende quella tipologia di viaggiatori che tiene conto dei fattori della sostenibilità ambientale, dello sfruttamento della popolazione per fini turistici, della popolarità della meta, la disponibilità di alloggi e trasporti, la qualità dell’aria e i vari costi.

Tunisi
Foto | Unsplash
@Juan Ordonez

L’Organizzazione Mondiale del Turismo è un’agenzia delle Nazioni Unite che ogni trimestre pubblica un barometro del turismo mondiale, volto a monitorare l’evoluzione di questo settore. Interessa notare come la Turchia, al quindicesimo posto, presenti un incremento incredibile, passando dai 13 milioni di arrivi internazionali del 2002 ai 25 milioni del 2008.

Tunisi ecosostenibile

Il Nord-Ovest della Tunisia è una meta molto ambita per gli amanti della natura, che possono trovarvi fauna e flora molto ricche, spiagge incontaminate e montagne verdi. In aggiunta, ultimamente la Tunisia ha sviluppato molte iniziative ecosostenibili. Innanzitutto esistono i cosiddetti “louage“, ovvero dei taxi collettivi molto economici che partono solamente quando sono tutti pieni, e possono portare in giro per un tour la città.

I viaggiatori che tengono tanto a supportare il commercio locale, troveranno pane per i loro denti a Medina e Sejanane. Nella prima si trovano numerose botteghe di artigianato locale, nella seconda vi sono negozi di ceramica e altri oggetti artistici, quasi tutti gestiti da donne. Per chi vuole saperne di più esiste l’associazione ASSAK a sostegno delle donne artigiane della Kroumirie.

Perché Tunisi è ottima per i viaggiatori consapevoli che vanno per il risparmio? In alcune zone non esistono hotel o appartamenti, quindi non resta che affidarsi all’ospitalità della gente del posto. Vivamente consigliato Eco Rand, un centro per le attività di scoperta ecologica e la valorizzazione gastronomica, che molto spesso offre anche soluzioni per la notte ai visitatori.

Istanbul al tramonto
Foto | Unsplash
@Stefan Kostoski

Istanbul consapevole

Dopo l’ultimo attentato nel 2016, Istanbul ha visto una crisi del turismo, che si è risolta solo dal 2018, con un aumento degli afflussi di circa il 40%. Istanbul punta molto sul turismo, fonte preziosa di aiuto economico, anche in seguito al terremoto dello scorso 6 febbraio 2023, in seguito al quale molte persone hanno cancellato il proprio volo per questa destinazione.

Alcune delle mete più interessanti come Fatih, Fener e Balat, sono battute da meno dell’1% dei turisti che vistano Istanbul. Ciò a causa dell’industria del turismo che applica delle stereotipizzazioni sulla città, facendo sì che i viaggiatori provino curiosità solo verso immagini artefatte di Istanbul e ignorando quei quartieri che sono fondamentali per addentrarsi nella cultura e la storia del popolo.

Visitare Istanbul è un modo per togliersi alcuni radicati preconcetti. In pochi si aspetterebbero, ad esempio, che una zona della città sia costruita in stile asiatico. Si cambia completamente panorama sia architettonico, sia sociale e culturale. Altra zona curiosa è Kuzguncuk, quartiere di case in legno all’insegna della tolleranza e dell’armonia (non stupirà trovare una moschea affianco a una casa armena).

Per immergersi nella gastronomica locale si consiglia Kadıköy, dove ha sede il mercato centrale in cui i proprietari dei chioschetti saranno felici di far assaggiare ai visitatori le loro specialità.

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