Un turismo consapevole e di qualità.
È quello che l’Italia sta provando continuamente a promuovere negli ultimi anni, anche nelle realtà più piccole, ma spesso più caratteristiche del Belpaese: i borghi.
È qui che molto spesso si possono conoscere le varie anime di un Paese tra i più belli al Mondo e che in ogni sua località sa offrire meraviglie particolari e uniche nel loro genere.
Una bellezza che va assaporata e goduta pienamente, senza lasciarsi guidare dalla frenesia o dal rapido scorrere del tempo.
Questo è il messaggio emerso dall’ultima Assemblea Nazionale dei Borghi più belli d’Italia, promotori del turismo slow e dei vantaggi che questo modo di viaggiare può offrire.
Nei giorni scorsi a Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, si è svolta la XXIII Assemblea Nazionale dei Borghi più belli d’Italia.
Un evento a cui hanno partecipato i sindaci e gli amministratori di ben 345 comuni italiani, tutti membri dell’Associazione.
Realtà dalle dimensioni modeste, ma che rappresentano un grandissimo patrimonio per l’Italia del turismo, oltre che un argine allo spopolamento che spesso colpisce le zone più interne e scomode del Belpaese.
“La rete dei Borghi più Belli d’Italia è nata nel 2001. L’Associazione ha fatto passi da gigante nel miglioramento della qualità della vita dei residenti, nei sistemi di ospitalità e accoglienza, valorizzando aree interne e territori che altrimenti avrebbero avuto difficoltà a promuoversi e farsi conoscere”.
Ha dichiarato il Presidente Nazionale dell’Associazione Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi, sottolineando così il ruolo di supporto che l’Associazione riesce a svolgere per molti comuni italiani.
Un ruolo fondamentale, come ribadito anche dal Consigliere d’amministrazione dell’Enit, Sandro Pappalardo, il quale ha anche ricordato che il 19 aprile verrà rinnovato l’accordo tra l’Enit e l’Associazione dei Borghi più belli d’Italia, con la finalità di promuovere queste realtà anche nei circuiti turistici internazionali.
Modo di viaggiare sempre più di moda negli ultimi anni, il turismo slow (o slow tourism) è perfetto per godere delle bellezze dei borghi italiani.
Prendersi il giusto tempo per poter ammirare pienamente il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico offerto da molti comuni è fondamentale secondo i membri dell’Associazione Borghi più belli d’Italia e si contrappone a quel turismo mordi e fuggi che, invece, non permetterebbe di vivere concretamente un’esperienza nuova.
“Il viaggiatore è alla ricerca di esperienze uniche nei borghi”.
Ha sottolineato il Presidente Primi, il quale ha poi spinto tutti i membri presenti all’Assemblea Nazionale a trovare delle soluzioni concrete per continuare a offrire un sostegno alle varie comunità, troppo spesso costrette a far fronte a disservizi per quanto riguarda la sanità, l’istruzione e la viabilità.
Affinché il turismo nei borghi continui a essere fiorente, questi devono essere capaci di offrire sempre i servizi essenziali.
Sempre in occasione della XXIII Assemblea Nazionale dei Borghi più belli d’Italia tenutasi a Sambuca di Sicilia, è stato ribadito come una nuova intesa sia stata stipulata con l’Unione delle Proloco d’Italia, rappresentata dal suo Presidente, Antonino La Spina.
Una collaborazione importante e che permetterà di continuare a offrire “supporto alle amministrazioni locali nell’attività di animazione territoriale”.
È stato poi sottolineato anche il ruolo da protagonista che la Sicilia sta ricoprendo nel 2023, come rimarcato dall’Assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato:
“Proprio in questi giorni festeggiamo la designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura nel 2025 e della vicina Menfi a Città Italiana del Vino 2023. È la vittoria di tutto un territorio che ha saputo raccontarsi come avvenuto proprio qui a Sambuca”.
Un successo regionale che potrà avere ripercussioni positive anche a livello nazionale, dove sempre più borghi stanno crescendo sotto il profilo attrattivo e sono pronti ad accogliere quei turisti davvero interessati a conoscere usi e costumi del luogo.
Ancora meglio se senza frenesia, come sottolineato anche dal Sindaco di Sambuca, Leo Ciaccio:
“L’Italia della bellezza e dei tesori nascosti riparte dal nostro borgo per raccontare di obiettivi raggiunti e condividere uno sviluppo possibile, a misura d’uomo, e della lentezza quale valore per riappropriarsi di un territorio”.
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