Tre quarti collina, un quarto montagna, decantata nelle Odi barbare da Giosuè Carducci: l’Umbria è il cuore verde dell’Italia, incastonata al centro del Paese tra la Toscana, le Marche e il Lazio. Tra quelle a statuto ordinario, è la regione con meno comuni d’Italia, ma non per questo meno ricca di storia, cultura e fascino. Per i paesaggi e i borghi medievali, l’Umbria è un gioiello che merita di essere visitata.
La storia
Abitata già in epoca protostorica e storica a est del Tevere dagli Umbri e a ovest dagli Etruschi, l’Umbria vede la fondazione di Terni nel 672 a.C. Dopo la battaglia di Sentino nel 295 a.C. viene conquistata dai romani, che vi stanziano alcune colonie. Qui ha luogo la battaglia del Trasimeno durante l’invasione di Annibale nella seconda guerra punica, mentre Perugia viene espugnata e data alle fiamme nel Bellum Perusinum nella guerra civile tra Marco Antonio e Ottaviano nel 40 a.C.
L’Umbria diventa poi teatro delle lotte fra Ostrogoti e Bizantini e si forma il ducato di Spoleto con i Longobardi. Carlo Magno conquista gran parte dei domini longobardi e li cede al Papa. Le città hanno in seguito una certa autonomia, diventando liberi comuni spesso in guerra tra loro e inserendosi nel conflitto tra Guelfi e Ghibellini. Nel 1441 papa Eugenio IV cede Sansepolcro alla Repubblica fiorentina, mentre nel XIV secolo nascono diverse signorie locali che però vengono assorbite dallo Stato Pontificio.
Dopo la parentesi napoleonica, nel 1815 l’Umbria torna allo Stato Pontificio fino al settembre 1860, quando i territori della regione vengono annessi al Regno di Sardegna con plebiscito. L’anno dopo il neonato Stato italiano sceglie Perugia come capoluogo di provincia e annette Gubbio dalle Marche. Nel Ventennio Fascista la Sabina passa al Lazio e si costituisce la nuova provincia umbra di Terni.
Le città da visitare
Ai piedi del Monte Subasio, Assisi è un piccolo borgo medievale da visitare assolutamente in Umbria: legata alla storia di San Francesco e Santa Chiara, la basilica del 1230 che custodisce le spoglie del santo offre uno spettacolo per visitatori credenti e non. Perugia è un capoluogo composto da storia romana, medievale e rinascimentale: sede universitaria tra le più antiche d’Italia, tra Piazza IV Novembre, la Fontana Maggiore, il Palazzo dei Priori e la cattedrale di San Lorenzo custodisce tesori e opere d’arte d’inestimabile valore. Qui sono presenti anche la Rocca Paolina, costruita nel XVI secolo per volere di Papa Paolo III Farnese, e il Pozzo Etrusco, uno dei principali serbatoi di acqua pubblica della città durante l’epoca etrusca e romana.
Spoleto è adagiata sul Colle Sant’Elia, attraversata dalle epoche romana, longobarda e medievale. La Rocca Albornoziana è il simbolo della città, eretta come residenza papale nel 1359. Anche il Duomo e la cattedrale di Santa Maria Assunta meritano una visita. Orvieto è invece una delle città più antiche d’Italia, famosa soprattutto per il suo Duomo ma non solo: c’è anche il Pozzo di San Patrizio coi suoi 248 gradini su doppia rapa elicoidale e profondo 62 metri. Infine, all’esterno delle mura è possibile visitare la Fortezza dell’Albornoz coi giardini comunali e un panorama splendido sulla vallata.
Gubbio è un’altra meta fondamentale, uno dei più antichi borghi umbri. Il Duomo gotico e la piazza Grande sono grandi dimostrazioni del Medioevo italiano, mentre al museo del Palazzo dei Consoli si possono ammirare le Tavole Eugubine, sette tavole bronzee rinvenute nel 1400 in lingua umbra e considerate il testo più importante di tutta l’antichità classica. Todi sorge invece in cima a una collina sopra la valle del Tevere. Le piazze sono spettacolari e perfetti esempi di arte antica italiana, ma c’è anche la Rocca di Todi a oltre 400 metri di altezza, da cui osservare il panorama. C’è poi Foligno, terza città umbra, meravigliosa da vivere e attraversare a piedi o in bicicletta.
I luoghi
La Cascata delle Marmore è una delle più alte d’Europa e merita una visita. Perfetta per escursioni e trekking, meravigliosa per le grotte scavate dall’acqua nel corso dei secoli, si trova nell’omonimo Parco Naturale. Di parchi ce ne sono altri cinque: Monte Cucco, monte Subasio, Lago Trasimeno, Colfiorito, fluviale del Tevere e fluviale del Nera.
Da ammirare anche la Fioritura della Lenticchia di Castelluccio di Norcia, che ogni anno attira turisti da tutto il mondo: a inizio luglio fiorisce un’immensa distesa di verde, tra papaveri, margherite, specchio di venere e fiordalisi. Il lago Trasimeno è un’altra tappa obbligata se si passa per l’Umbria. Dalle sue acque emergono le isole Polvese, Maggiore e Minore, ma soltanto le prime due sono visitabili. La Polvese è la più antica, mentre la Maggiore è l’unica a essere abitata.
Il folklore
Imperdibile è la Festa dei Ceri di Gubbio, che si svolge ogni 15 maggio dal XII secolo: consiste in un trasporto in corsa di tre enormi Ceri con sopra le statue dei santi Ubaldo, Giorgio e Antonio Abate. Ci sono poi varie rievocazioni storiche come la Quintana, originaria di Foligno, che rievoca i costumi del 1600. E poi ancora: l Palio della Balestra a Gubbio, il Palio di San Michele a Bastia Umbra, il Palio dei Terzieri a Città della Pieve, la festa Medievale del Calendimaggio ad Assisi, la Corsa all’Anello di Narni, il palio dei Colombi ad Amelia e il Palio delle Botti a Marsciano.
L’enogastronomia
Tra i piatti tipici dell’Umbria troviamo l’Arvortolo (una sorta di pizza fritta), la Rocciata (dolce simile allo strudel), lo spaghetto col rancetto (pecorino, cipolla, pancetta, pepe e passata di pomodoro), il cicotto (frattaglie del maiale), il friccò (carne di pollo, agnello e coniglio), il Brustengolo (pane dolce di mais con fette di mela e frutta secca), la pasta alla norcina, la brosega (olio e cipolla con uova strapazzate), gli strangozzi (pasta artigianale rettangolare) e la palomba alla ghiotta (il piccione ripieno di frattaglie macinate con capperi, fegatini, olive, pane e prosciutto).
Tra i vini dell’Umbria si annoverano invece il Grechetto, ricavato dal vitigno autoctono dell’Umbria. Poi ci sono anche il Sagrantino di Montefalco, il Torgiano Rosso Riserva e l’Orvieto Classico.