Caltagirone dal 2002 fa parte delle città tardo-barocche riconosciute come Patrimonio Unesco. E oltre ai suoi splendidi edifici in stile barocco siciliano qui ci sono anche le famose ceramiche. Non solo da ammirare ma anche da imparare a fare personalmente, partecipando a un workshop in una delle botteghe cittadine. Muoversi per le vie di Caltagirone è come passeggiare in un museo a cielo aperto. Ma vediamo quali luoghi da non perdere della città calatina.
Costruita nel 1606 per collegare la parte antica di Caltagirone alla nuova città costruita nella parte alta. La scalinata, lunga oltre 130 metri, è fiancheggiata da edifici balconati ed è oggi uno dei monumenti identificativi della città. Sono 142 i gradini e dall’altro la vista sulla città è meravigliosa.
Si sta parlando di una delle ville tra le più estese della Sicilia. Si trova alle spalle del Museo della Ceramica, nella parte meridionale del centro storico della città. Il giardino, su modello dei parchi inglesi, è opera dell’architetto G. B. Filippo Basile. La realizzazione di una villa comunale sull’area della cosiddetta “silva di San Francesco”, parzialmente occupata da una collinetta, iniziò nel 1846.
Decorato con ceramiche di rilievo, collega due delle tre colline sulle quali sorge Caltagirone. Nel 1626 iniziò la costruzione e fu ultimato 40 anni dopo, nel 1666. Inoltre, nel 1776 il ponte (che aveva tre arcate, fu ampliato con altre due).
È ospitato nell’edificio dell’ex carcere borbonico, costruito durante il Regno dei Borboni su richiesta dell’allora “Regia gran corte criminale”. È diviso in tre sezioni: sezione archeologica, pinacoteca e raccolta storica. Le varie collezioni raccontano molti aspetti della città di Caltagirone.
All’interno del convento dei Cappuccini si trova un piccolo museo con argenterie del Seicento e del Settecento, statuette in alabastro, legno e cera, paramenti sacri in broccato, damasco e ricami in seta e oro. In questo luogo nel 1992 è stato allestito un presepe monumentale permanente. Narra la “Storia della Salvezza” dall’Annunciazione alla Risurrezione di Cristo, con rappresentazioni in terracotta.
Si tratta del principale luogo di culto cattolico di Caltagirone. Nel 1948 papa Pio XII l’ha elevata al rango di basilica minore. L’alto riconoscimento fu festeggiato il 27 gennaio 1949, festa liturgica di San Giuliano con solenne pontificale del vescovo Pietro Capizzi.
In questo luogo il 19 maggio 1894 fu ordinato sacerdote e celebrò la sua prima messa don Luigi Sturzo. Nel 1962 al suo interno fu realizzato il mausoleo che ne ospita le spoglie. Per le opere d’arte e il mausoleo, la chiesa del Santissimo Salvatore è stata inserita nel patrimonio storico artistico appartenente al Fondo edifici di culto.
Si tratta di una chiesa colonnare, dedicata al patrono della città, a tre navate dalla storia millenaria. Si colloca nella parte occidentale della città alla fine della strada che prende il suo nome. La facciata, con colonne libere e un ricco apparato decorativo, palesa chiari riferimenti alla tradizione stilistica della Sicilia orientale della fine del XVII secolo, e presenta una scalinata poligonale in pietra.
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