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Tips & Tricks

Usare le ciaspole sulla neve, i sei errori da non commettere

Le racchette da neve, anche dette ciaspole, sono l’ideale per un’escursione in montagna dove c’è la neve, non solo in inverno. L’escursione con le ciaspole può sembrare molto simile alle camminate che si fanno nel resto dell’anno, quando non ha nevicato, ma può nascondere delle insidie. Va affrontata quindi con la giusta prudenza. Ecco quali sono gli errori da non commettere se si vuole affrontare un percorso di trekking con le ciaspole.

Immagine | Pixabay @ Francesco Foti

Non studiare il percorso

La neve copre i sentieri tradizionali e può succedere che la segnaletica rimanga nascosta o poco visibile. È meglio quindi non avventurarsi su un itinerario innevato senza avere chiari punti di riferimento o avere a disposizione una segnaletica pensata apposta per le ciaspole perché perdersi sui sentieri di neve è molto facile e rischioso. Anche perché se nevica le orme che abbiamo lasciato si cancellano. Nel caso ci si trovi su percorsi pensati per i ciaspolatori, è comunque consigliabile avere con sé uno smartphone o uno smartwatch con il gps in grado di rilevare la posizione in cui si è.

Sbagliare abbigliamento

Quando si va a fare trekking in percorsi senza neve nei periodi più caldi se c’è bel tempo sbagliare abbigliamento può non essere un grosso problema, soprattutto su percorsi facili, ma se l’escursione prevede la camminata sulla neve in periodi più freddi le difficoltà aumentano. Occorre quindi optare per capi di abbigliamento tecnici specifici per l’inverno. Un’attenzione particolare va rivolta in particolare alle scarpe, alle calze e ai giubbotti.

Pensare che un pendio con neve o senza neve sia uguale

Un pendio ripido non ha lo stesso livello di difficoltà con o senza neve. Occorre organizzarsi bene perché le cadute sui pendii sono tra gli incidenti più comuni per gli appassionati di racchette da neve. Il consiglio è quello di dotarsi di ramponi per affrontare la parte ripida del pendio e di bastoncini da trekking per aiutarsi a superare la parte difficile. Se l’itinerario prevede competenze alpinistiche che non si hanno è meglio rinunciare.

Foto | Unsplash

Non controllare il meteo

Un errore tipico dei meno esperti è quello di non controllare il meteo prima di giungere sul posto dove si farà la ciaspolata. È consigliabile fare una ricerca sull’area interessata consultando più siti e il servizio meteo dell’Aeronautica Militare.

Dimenticarsi che in inverno la durata delle giornate è inferiore

È fondamentale calcolare il tempo necessario a percorrere l’itinerario all’andata e al ritorno, per evitare di farsi cogliere impreparati dal buio, tenendo ben presente che l’andatura sulle ciaspole è più lenta di quella dei trekking tradizionali. Per sicurezza si può mettere nello zaino una lampada frontale o una torcia e non affidarsi troppo alla torcia del telefono perché porta la batteria a scaricarsi più velocemente.

Sottovalutare il pericolo valanghe

Le valanghe non riguardano solo i percorsi difficili. Se ci sono i pendii e se c’è la neve il rischio può esserci, anche se ovviamente in alcuni casi è maggiore che in altri. Occorre quindi informarsi bene sulla zona dove si vuole camminare con le ciaspole. Se si vuole ciaspolare lontano dalle piste diventa obbligatorio il kit di sicurezza, composto da radiotrasmettitore, pala e sonda.

Matteo Bruzzese

Nato e cresciuto nell'hinterland milanese, mi sono laureato in Lettere Moderne e sono giornalista professionista dal 2019. Appassionato da sempre di musica, libri e film, ho scritto anche di calcio dilettantistico girando per i campi di provincia della Lombardia. Accantonato il pallone, mi occupo di cronaca. Ah, e gioco a tennis tavolo (ping pong per i profani)

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