La Bosnia ed Erzegovina è un’ex frontiera ottomana ed è uno dei soli tre paesi a maggioranza musulmana in Europa, un patrimonio visibile nei bazar labirintici e nelle moschee luminose come Sarajevo e Mostar. Fuori dal centro storico della capitale si incontrano case in stile austro-ungarico, bar sotterranei in stile jugoslavo con musica balcanica. Qua non mancano le cose da fare, anche a contatto con la natura, in quanto le imprese bosniache si sono impegnate a rendere la natura e la cultura più accessibili ai visitatori, collaborando con partner come l’Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Stati Uniti (USAID).
Alla mattina si può prendere la funivia per il monte Trebević dove un tempo le forze serbo-bosniache avanzavano durante l’assedio di Sarajevo, ora ci sono solo mucchi di pini. Da qua è possibile vedere la Fortezza Gialla che risale al XVIII secolo, che durante il Ramadan fa un colpo di cannone al tramonto. Qua si trova anche l’ex Stadio Olimpico. Si può passeggiare lungo una pista da bob in disuso e poi dirigersi vero il quartiere di Višnjik per lo street food fusion stagionale.
Al pomeriggio si consiglia di vistare il teatro in piazza Susan Sontag a Sarajevo, dove è stato messo in scena nel 1993 Aspettando Godot. Da qui vale la pena dirigersi verso il mercato Markale, dove trovare molte prelibatezze bosniache, e poi verso la cattedrale del Sacro Cuore e la statua di Giovanni Paolo II. Si proseguirà poi verso il Ponte Latino, dove lo studente Gavrilo Princip assassinò l’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, dando il via alla prima guerra mondiale.
Con il treno si raggiunge Konjic, dove è possibile fare rafting sul fiume e visitare il Tito’s Bunker. Nel sottosuolo, ci sono quasi 70.000 piedi quadrati di stanze per qualsiasi cosa, dalla conservazione del cibo alle strutture mediche, progettate per proteggere il presidente Tito e i suoi compari fino a sei mesi a seguito di un attacco nucleare. Oggi è una galleria contemporanea in cui gli artisti esplorano temi come la guerra, la politica e l’identità.
Nel pomeriggio l’ideale è un giro in zattera sul fiume Neretva oppure una visita a Novalića Kula e Zanat, negozio di design e museo sulla tradizione dell’intaglio del legno. Per la vita notturna a Sarajevo si consiglia il City Pub dove si suona musica dal vivo, oppure al Jazzbina, che ospita musicisti jazz e blues.
Tra i borghi più belli c’è Jajce, ex capitale della Bosnia, dove i turchi giustiziarono Stjepan Tomašević, l’ultimo re bosniaco, nel 1461. Il luogo della sua incoronazione fu ribattezzato Moschea Mehmed II, poi Chiesa di Santa Maria; oggi si chiama semplicemente Torre dell’Orologio. Da visitare le catacombe e il Museo AVNOJ.
Anche Mostar è un borgo interessante, e il suo Ponte Vecchio è il più fotografato della Bosnia. La creazione dell’architetto ottomano Mimar Hayruddin è rimasta in piedi per più di 400 anni fino a quando i bombardamenti delle forze bosniaco-croate l’hanno portata a schiantarsi nel fiume Neretva. Il ponte è stato ricostruito tra il 2001 e il 2004, dopodiché è diventato patrimonio mondiale dell’UNESCO. Si vede meglio dal minareto della Moschea Koski Mehmed Pasha.
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