Destinazioni

Yerevan, cosa fare e vedere nell’affascinante (e sconosciuta) capitale dell’Armenia

Volete visitare una città poco conosciuta ma assolutamente affascinante? Ecco per quali motivi Yerevan fa proprio al caso vostro

Yerevan rimane una meta ancora poco conosciuta, e molti non saprebbero nemmeno collocarla sulla mappa. Si tratta della capitale dell’Armenia, una Nazione senza sbocco sul mare situata nella regione del Caucaso, confinante con Georgia, Turchia, Iran e Azerbaigian. Il territorio del paese ha un’estensione leggermente superiore a quella della Sicilia. La città conta circa un milione di abitanti, e ospita, quindi, un terzo della popolazione complessiva dell’intera Armenia. Nonostante, come abbiamo detto, sia presa poco in considerazione dai turisti di tutto il mondo, Yerevan offre la possibilità di ammirare attrazioni uniche che vale la pena scoprire. Vediamo quali sono le principali.

Le migliori attrazioni di Yerevan

Tra le capitali più antiche al mondo, Yerevan (o Erevan) è diventata recentemente più accessibile grazie all’aumento significativo dei voli diretti dall’Italia, inclusi quelli low cost. Questa maggiore facilità di collegamento permette di scoprire una città che merita senza dubbio una visita. Le sue strade eleganti e le piazze spaziose sono vivaci sia di giorno che di sera, mentre maestosi edifici e monumenti testimoniano la ricca storia della città e dell’Armenia, da sempre punto di incontro tra Oriente e Occidente. Numerosi parchi e giardini, inoltre, offrono spazi verdi che contrastano con i lunghi viali trafficati, ideali per piacevoli passeggiate. Ma passiamo all’argomento principale dell’articolo: quali sono le migliori attrazioni di questa meta? Vediamole nel dettaglio.

La Cattedrale di Yerevan

Dedicata a San Gregorio l’Illuminatore, conosciuto anche come San Gregorio Armeno, questa chiesa rappresenta la principale cattedrale della città e il più grande luogo di culto della Chiesa Apostolica Armena a livello globale. Chi si trova in città di domenica può avere l’opportunità di assistere a una funzione religiosa. L’interno della chiesa è volutamente sobrio, come accade nella maggior parte degli edifici religiosi armeni, per favorire la concentrazione sulla preghiera senza distrazioni visive.

Cattedrale di Yerevan | Pixabay @kosmos111 – Okviaggi

 

Il Vernissage

Non lontano dalla cattedrale si trova il Vernissage, un mercato dedicato all’artigianato e all’antiquariato, aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00. Le numerose bancarelle offrono un’ampia varietà di oggetti, rendendolo il luogo ideale per acquistare souvenir a prezzi competitivi. Confrontando i costi con quelli dei negozi del centro, si possono trovare articoli a prezzi più vantaggiosi. Tra i prodotti più rappresentativi spiccano gli scacchi, un gioco particolarmente amato in Armenia.

Piazza della Repubblica

Questa piazza colpisce per la sua architettura e l’armonia degli edifici realizzati in tufo locale, una pietra che conferisce alle facciate una caratteristica tonalità rosata. Gli edifici che la circondano ospitano per lo più uffici governativi e si distinguono per la loro imponenza. Qui si trova anche il Museo di Storia Armena, accessibile acquistando un biglietto dal costo di 6 euro. Quando la piazza viene temporaneamente chiusa al traffico, è possibile apprezzarne appieno la bellezza e la spaziosità.

La Moschea Blu

A Yerevan è presente una moschea di origine persiana, conosciuta come Moschea Blu, l’unico edificio di culto islamico rimasto attivo in Armenia dopo il periodo sovietico. Durante quegli anni, molte strutture religiose furono distrutte o riconvertite, e oggi solo uno dei minareti originali è ancora in piedi. Il restauro, finanziato dall’Iran, ha permesso di restituire alla moschea il suo antico splendore e di trasformarla, oltre che in luogo di preghiera, anche in un centro culturale.

Il Monumento al Genocidio Armeno

Situato fuori dal centro città, il Monumento al Genocidio Armeno, insieme al museo annesso, commemora una delle pagine più tragiche della storia del paese. Al centro del memoriale, una fiamma perpetua arde circondata da lastre inclinate di basalto. Ogni anno, il 24 aprile, armeni provenienti da tutto il mondo si recano in questo luogo per rendere omaggio alle vittime del genocidio, depositando fiori in segno di ricordo. Il museo annesso, visitabile gratuitamente, offre un percorso storico dettagliato su questi eventi, la cui ufficiale riconoscenza da parte della Turchia è ancora oggi oggetto di dibattito internazionale.

La Cascata di Yerevan

Uno dei simboli più rappresentativi della capitale è la Cascata, un’imponente scalinata in pietra calcarea che ospita al suo interno un museo d’arte. Le opere artistiche sono presenti anche all’esterno, dove giardini ben curati accolgono sculture di artisti internazionali, tra cui alcune realizzate da Botero. Salendo i gradini, si incontrano fontane e piccoli spazi verdi, da cui si gode una vista panoramica sulla città

Cascata di Yerevan | Pixabay @Motortion – Okviaggi

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La Statua di Madre Armenia

All’interno del Parco della Vittoria si erge la statua di Madre Armenia, simbolo della forza e dello spirito di difesa del popolo armeno. Fino agli anni ’60, sullo stesso piedistallo si trovava una statua di Stalin, successivamente rimossa e sostituita con quella attuale. La sola statua raggiunge un’altezza di 22 metri, il che la rende a dir poco imponente. Da questa posizione si può ammirare una splendida vista su Yerevan e, nelle giornate limpide, sul Monte Ararat.

Abovyan Street

Una delle strade più vivaci della capitale è Abovyan Street, cuore pulsante della città con hotel, ristoranti, locali e negozi di artigianato armeno. L’atmosfera qui è sempre dinamica, sia di giorno che di sera, e passeggiare lungo questa via permette di immergersi nella quotidianità della città. Lungo il percorso si trova anche Piazza Charles Aznavour, dedicata a uno dei più celebri musicisti di sempre, il cui legame con l’Armenia è profondo: sua madre era una sopravvissuta al genocidio armeno.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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