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Destinazioni

Zagabria, cinque posti da vedere in una giornata

Zagabria è una città fuori dai flussi del turismo di massa legato alla Croazia, che si concentra soprattutto sulle spiagge e il mare, ma è una tappa interessante e piena di attrattive, a partire da musei, gallerie, teatri e palazzi dall’architettura austro ungarica. Ma quali sono i posti da non perdere se si ha un solo giorno a disposizione? Ne abbiamo selezionati cinque.

Piazza Ban Jelacic

Piazza Ban Jelacic è la piazza centrale della città di Zagabria. Prevalentemente in stile austro-ungarico, ma con edifici che appartengono a diversi stili architettonici, è famosa per la statua equestre di Josip Jelacic, il governatore che nel diciannovesimo secolo guidò le truppe croate contro l’Ungheria. La statua svettava nel centro della piazza fin dal 1866 ma nel 1947 il dittatore Tito la fece rimuovere. Nel 1990 la statua è stata ricollocata nella sua posizione originale.

La statua di Ban Jelacic | Photo by Diego Delso under the Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0) License (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)

Mercato Dolac

A nord di piazza Ban Jelacic si trova il pittoresco mercato ortofrutticolo di Zagabria, il mercato Dolac, animato da commercianti che arrivano da tutta la Croazia per vendere i loro prodotti. Richiama un costante viavai di persone fin dagli anni ’30, epoca in cui le autorità gli riservarono un’area apposita lungo il ‘confine’ tra la città alta e la città bassa.
La parte principale è situata su una piazza rialzata mentre al livello stradale ci sono bancarelle al coperto che vendono carne e latticini. Nell’estremità settentrionale del mercato, vicino a bancarelle che vendono il miele di produzione locale, si trovano punti vendita di bigiotteria artigianale e chioschi dove ci si può fermare a mangiare.

Cattedrale cattolica di Zagabria

Edificio in stile neogotico, la cattedrale cattolica di Zagabria è considerata uno dei simboli della città ed è dedicata all’Assunzione della Beata Vergine Maria e ai due re santi Santo Stefano d’Ungheria e San Ladislao d’Ungheria.
I lavori di costruzione della cattedrale iniziarono nel 1093, ma fu distrutta durante l’invasione mongola dell’Europa Orientale nel 1242. Alla fine del XV secolo dopo l’invasione dei turchi ottomani furono costruite le fortificazioni intorno alla cattedrale, alcune delle quali rimangono tuttora.
Nel 1880 un terremoto provocò seri danni all’edificio che venne restaurato dall’architetto Hermann Bollé donandogli la forma attuale.
All’interno della cattedrale sono custodite le spoglie mortali del Beato Alojzije Stepinac, oltre a un rilievo che lo raffigura insieme a Cristo, opera dello scultore Ivan Meštrović.

Cattedrale di Zagabria | Photo by Suradnik13 under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en)

La fortezza di Medvedgrad

Il castello medievale di Medvedgrad, costruito a partire dal 1249, fu eretto per proteggere la città dalle invasioni tartare. Ha avuto grande importanza strategica perché è situato vicino al confine occidentale dello stato ungherese-croato.
Restaurata a partire dal 1979, la fortezza presenta pareti di proporzioni imponenti, torri massicce e ingressi maestosi. Al suo interno c’è anche la cappella ottagonale dei Santi Filippo e Giacomo, con pietre angolari, rosoni, affreschi e un portale romanico alto tre metri.

Torre di Lotrščak

Costruita a metà del XIII secolo, la torre Lotrscak fu edificata per proteggere la porta meridionale delle mura della città. Si può salire sulla torre per godere dello spettacolare panorama a 360 gradi di tutta la città oppure visitare la galleria e il negozio che si trovano all’interno.
Dalla torre ogni giorno a mezzogiorno parte un colpo di cannone: questo rituale è legato alla leggenda secondo la quale i turchi accampati sul Sava batterono la ritirata dopo che una palla di cannone giunse sul piatto destinato al Pascià.

Matteo Bruzzese

Nato e cresciuto nell'hinterland milanese, mi sono laureato in Lettere Moderne e sono giornalista professionista dal 2019. Appassionato da sempre di musica, libri e film, ho scritto anche di calcio dilettantistico girando per i campi di provincia della Lombardia. Accantonato il pallone, mi occupo di cronaca. Ah, e gioco a tennis tavolo (ping pong per i profani)

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